Covid, monito del rettore della Guardia: "Basta morti in solitudine negli ospedali"
L'intervento di monsignor Marco Granara
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di gil.v
L'ammonimento va oltre la fede e giunge dal santuario dei genovesi nella seconda domenica di novembre. A lanciarlo è il rettore del Santuario di Nostra Signora della Guardia, monsignor Marco Granara. La definisce un'idea, una proposta urgente con destinari autorità politiche,amministrative, sanitarie, ma anche giornalisti a adetti alla comunicazione. Il riferimento del monte Figogna dichiara: "Vogliamo chiedere che sia preso subito un provvedimento perché in pronto soccorso, rsa e ospedali, siano autorizzati e promossi i ruoli di persone - anche volontarie - ma qualificate, con il compito unico di tenere i contatti audiovisivi possibili tra i ricoverati e i familiari".
Chi da molti anni guarda Genova da un punto simbolo in cui convogliono richieste e sofferenze aggiunge: "Non sia più possibile che altre priorità impediscano il mantenimento di simili rapporti in momenti così delicati. Non si deve più tribolare e morire in solitudine. Medici e paramedici stanno facendo già miracoli, non si può attribuire loro anche questo non secondario compito che non è solo umanitario, ma è anche terapeutico. Diverse persone si sono dichiarate disponibili a un compito simile anche gratuitamente. Non devono essere "tollerati" negli ambienti bensì ben collocati in un loro ruolo" conclude il rettore del Santuario della Guardia.
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