.jpg)
A Roma si discute su coprifuoco, spostamenti, rientri di chi lavora o studia fuori o ancora quante persone potranno stare al tavolo di Natale. Le posizioni sono varie e la mediazione si gioca in queste ore tra le parti. Bassetti è contrario a una norma troppo restrittiva e richiama tutti al buonsenso: "Quello sarebbe uno stato di polizia, io viglio vivere in uno stato libero. Ci vuole buon senso perchè una terza ondata se molliamo è veramente molto probabile. Durante l'estate siamo stati forse troppo leggeri ma ora non bisogna andare dall'altra parte e dire chiudiamo tutto. Serve buonsenso".
Mentre a Natale manca ormai meno di un mese Bassetti fa il punto della situazione. la Liguria è tornata in zona gialla ma non bisogna abbassare la guardia. Il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino lo ribadisce ancora una volta: "In queste tre-quattro settimane i genivesi e i liguri in generale si sono comportati molto bene, così dovremmo fare anche a Natale ma non possiamo permetterci di chiuderci in casa e far morire l'economia. Un Paese dove l'economia muore è un Paese più povero e dove ci si ammala di più. Si può andare nei negozi, magari evitiamo di andare tutti a comprare il 24 dicembre cerciamo di scaglionare gli acquisti nel tempo, rispettiamo le misure con mascherine, evitiamo assembramenti, anche per il Natale ci vuole moderazione nella celebrazione".
La seconda ondata è in corso, i numeri migliorano, per Bassetti la causa di questo aumento e i casi registrato a partire da novembre si legge nei comportamenti tenuti più a fine che a inizio estate. "Abbiamo avuto una brutta esperienza a marzo e poi novembre, probabilmente perchè a settembre e ottobre si è stati un po' troppo leggeri" scuola e trasporti sono due fattori indicati dall'infettivologo.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso