sport

Torna di attualità la vocazione multiproprietaria del Viperetta sulla strada aperta a suo tempo da Gaucci
1 minuto e 14 secondi di lettura
 Ferrero non molla, vuole il Palermo ed è pronto a profittare dell'attuale crisi societaria rosanero. La cordata al comando del club - scelta dal sindaco Orlando, in base a un bando che sembrava ritagliato su misura per escludere il Viperetta, che infatti è oggetto di un suo ricorso al TAR prossimo alla discussione - sta infatti disfacendosi. La chiusura degli stadi per il Covid e il relativo crollo degli introiti ha colpito pesantemente anche il Palermo, che si trova con problemi economici non minimi: in tale scenario uno dei soci di maggioranza, Tony Di Piazza, ha effettuato la richiesta di recessione, mettendo così le sue quote a disposizione degli altri proprietari.

Il patron Dario Mirri non sembra intenzionato a cedere la società ma, dopo che l'uomo di fiducia a Palermo di Ferrero, il commercialista Castrenze Guzzetta, è di nuovo uscito allo scoperto, si riaccendono le voci di un Viperetta nuovamente interessato a rilevare il Palermo. Un'ipotesi che non comporterebbe in automatico la cessione della Sampdoria, pista che lo stesso Guzzetta esplicitamente esclude: "Ferrero farebbe come Lotito alla Salernitana e de Laurentiis al Bari, nominerebbe un rappresentante".
Il mondo è tuttavia piccolo, le notizie circolano comprese quelle sulla salute economica e finanziaria degli uomini in vista nel mondo del calcio, così nel capoluogo siciliano non pochi si chiedono con quali risorse possa rilanciare il Palermo dalla C alla A un personaggio alle prese con un importante concordato per le sue aziende storiche.