cronaca

Servirebbe una più oculata gestione dei denari pubblici non potendo più contare sugli introiti della casa da gioco
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"La prospettiva di una chiusura delle case da gioco fino a marzo è profondamente deleteria. Con grandi difficoltà siamo riusciti a contenere i danni delle reiterate chiusure nel corso del 2020, pur chiudendo i bilanci con gravi perdite d'incasso. Ma siamo davvero al limite". Così il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, interviene alla notizia che le sale da gioco, e quindi anche i casinò, dovranno restare chiusi almeno fino ai 5 marzo come previsto dal nuovo Dpcm.




"Prorogare la chiusura dei Casinò a tutto il primo trimestre 2021 significherebbe esporre le case da gioco e gli enti proprietari, i Comuni, a situazioni estremamente complesse in ambito economico, finanziario, sociale e occupazionale" ha detto Bancheri.





Il comune di Sanremo, facciamo notare, è tra quei pochi municipi in Italia ad avere il privilegio di poter godere degli introiti derivanti dalla presenza di una casa da gioco sul suo territorio. Questo privilegio oggi, si sta trasformando in un boomerang per il comune rivierasco.




Servirebbe, secondo noi, una più oculata gestione dei denari pubblici e che eviti sperperi, non potendo adesso più contare sul denaro in arrivo dalla casa da gioco. Con il crollo dei ricavi è necessario tagliare anche i costi. Ricordiamo inoltre che fu la stessa amministrazione comunale, lo scorso novembre, a rinunciare alla quota che le spettava dal casinò, lasciando quindi andare 16 milioni di euro, non certo briciole. Il comune di Sanremo può inoltre contare su un evento straordinario come il Festival di Sanremo che ogni anno va a rimpinguare le casse comunali.