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L'aula di Montecitorio favorevole al governo giallorosso, ma i nodi restano
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 La Camera alle 20.48 ha votato la fiducia al governo presieduto da Giuseppe Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. Il presidente del Consiglio ha quindi ottenuto 6 voti in più della maggioranza assoluta, fissata a 315. La giornata a Montecitorio era iniziata alle 12.13, quando Conte è intervenuto rilanciando l'alleanza di governo e aprendola ai "volenterosi" che hanno "a cuore il destino dell'Italia". Nel suo discorso Conte ha rotto definitivamente con Renzi, perché questa crisi aperta in piena pandemia è "senza un plausibile fondamento", ma lo strappo del leader di Italia viva è "incancellabile", quindi adesso "si volta pagina". E poi ha annunciato una legge elettorale proporzionale e la sua rinuncia alla delega ai servizi. "Adesso si volta pagina, serve un Governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare per il benessere dei cittadini, per favorire una pronta ripartenza e un'incisiva ripresa della nostra economia".



Quindi, un accenno al ruolo della minoranza: "E' stato fondamentale il senso di responsabilità manifestato anche dalle forze di opposizione, che pur nella chiara differenza, nella dialettica politica, differenti posizioni, hanno contributi, avete contribuito, ad affrontare alcuni passaggi critici. Bisogna darne pubblicamente atto, avete votato varie volte lo scostamento di Bilancio, avanzato proposte concrete, qualificanti, alcune convintamente accolte dalle forze di maggioranza".



"Alcuni hanno intimato che la pandemia ha prodotto l'effetto di oscurare, schiacciare la politica. Il dialogo tra politica e scienza si è infittito, ma mai come in questo periodo - ha aggiunto - la politica è stata chiamata ad assolvere la sua missione, con le scelte per bene comune, alcune delle quali tragiche".




L'intervento di Conte non è piaciuto a Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e leader di "Cambiamo!", formazione cui hanno aderito 5 deputati e 4 senatori. “Secondo il Premier Conte il Governo non ha sbagliato nulla. Francamente - scrive Toti su Facebook - mi sembra un giudizio molto autoindulgente. Il caos di questi giorni sulla scuola ne è solo l’ultima dimostrazione. Delle due, l’una: o siamo, come sostengono il Ministro della Salute e i suoi tecnici, alla vigilia di una nuova ondata Covid pericolosissima, tanto che il consulente di Speranza Ricciardi chiede addirittura un nuovo lockdown, e allora riaprire le scuole in zona arancione è una follia. Oppure non è così, i dati sul virus migliorano e allora oltre alle scuole riapriamo anche teatri, cinema, ristoranti, bar, palestre e piscine, con le dovute regole. Non si può descrivere la situazione Covid secondo le necessità politiche".
Conclude Toti: "Serve un Governo forte, serio, non condizionato dalle ripicche tra Ministri e appeso a un pugno di voti sparpagliati, ammesso che quei voti ci siano. Questa crisi rischia di essere l’ennesima occasione perduta. Per arroganza”.



Quanto alla possibilità di reclutamento di "responsabili" o "costruttori" o "voltagabbana" o "volenterosi", secondo il lessico aggiornato in decenni di trasformismo, Raffaella Paita presidente della Commissione Trasporti della Camera ed esponente di primo piano del movimento renziano, afferma: "Italia Viva è compatta sia alla Camera sia al Senato. Abbiamo tenuto - dice a La7, discutendo aspramente con l'ex compagno di partito Andrea Romano - una lunga riunione ieri sera, netta e franca, da cui è emersa la grande compattezza dei nostri gruppi".




La Paita non ha mancato di sottolineare come "Molti argomenti nostri e critiche al governo per esempio sul recovery fund siano state recepite. Rimangono questioni come il Mes, ma tengo a ribadire che il problema non è un eventuale veto su Conte: il punto per noi è il miglioramento dell'azione di governo.



Nel suo intervento in aula Edoardo Rixi, responsabile nazionale Infrastrutture e trasporti della Lega, ha detto: "Siamo all'epilogo di un Governo fondato su una maggioranza raccogliticcia, senza una visione ma con un solo obbiettivo: impedire a Matteo Salvini di governare. Anche a costo di condannare il Paese al totale immobilismo a alla decrescita economica. E la pandemia non ha fatto altro che aggravare la situazione, evidenziando le debolezze del nostro Paese e la fragilità dei suoi governanti. Su infrastrutture e trasporti l'incapacità di questo Governo ha raggiunto il suo picco".




Quindi gli accenni al decreto sblocca-cantieri ("adottato soltanto nel novembre 2020. E ora è sottoposto all’esame delle commissioni parlamentari competenti. In pratica, a distanza di oltre un anno e mezzo dall’approvazione dello ‘Sblocca cantieri’, grazie al vostro governo i cantieri sono ancora fermi"), al piano di uso del Recovery Fund ("Si capisce che non c’è alcuna visione: rischia di essere l'ennesima occasione persa e di ipotecare il futuro della nazione") alle autostrade ("Da più di un anno sulle scrivanie del Mit giace l'aggiornamento del piano economico-finanziario di Aspi, con investimenti per oltre 14 miliardi a carico della stessa società ancora bloccati, molti dei quali di vitale importanza, come la Gronda di Genova, il nodo di Bologna e la realizzazione della 3a o 4a corsia su tratti assai trafficati della rete") al trasporto marittimo ("Nelle prime bozze del Piano figuravano misure, per 2 miliardi di euro. Ma lo stanziamento è stato prima ridotto a 670 milioni, poi è del tutto scomparso nella versione definitiva del Piano. Sembra incredibile ma per l’Italia, Paese al centro del Mediterraneo, non figura alcuna misura per l'economia del mare!").



La conclusione: "L’esperienza di Governo che i giornali indicano come Conte bis per noi è da archiviare come un fallimento su tutta la linea. Famiglia, lavoro, scuola, giustizia e sviluppo sono i cinque punti che per la Lega - e il centrodestra - sono imprescindibili per il nostro Paese. Gli italiani hanno bisogno di un governo con una visione chiara sul futuro. In un momento così drammatico avete dato un pessimo esempio all’intero Paese. Tenete soltanto alle vostre poltrone, perché se aveste a cuore la nazione indichereste soltanto una via: scioglimento delle camere e nuove elezioni subito!".





Non si fa attendere anche il commento del deputato Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu: "Il voto alla Camera conferma che i deputati hanno promosso lo sforzo e l'impegno del presidente del Consiglio. E quindi del progetto di governo. La maggioranza assoluta conseguita a Montecitorio è un ottimo segnale in vista del passaggio di domani al Senato. Auspico che anche i senatori accolgano il suo appello. Le parole di Giuseppe Conte hanno rappresentato un'apertura significativa al dibattito sui temi concreti, togliendo un argomento a Italia viva che agita strumentalmente il confronto nel merito: l'azione dell'esecutivo è tutta all'insegna del pragmatismo, senza tatticismi e riti politici incomprensibili". 



"Dopo questo black-out imposto da una decisione incomprensibile di Renzi - aggiunge Pastorino - la maggioranza e il governo devono ripartire con ancora maggiore convinzione. Anche, come ripeto da mesi, con il coinvolgimento delle opposizione, nel pieno rispetto dei ruoli. In agenda è ora fondamentale insistere sul contrasto alla disuguaglianza, che continua a crescere a causa della pandemia. Dunque, è il momento di accelerare sui ristori alle categorie più in difficoltà" ha detto Pastorino.