cronaca

L'ira di Ferrando: "Il festival? Lo facciano on line come i congressi medici"
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“E’ vergognoso e offensivo per chi si è ammalato, per chi è morto e per chi sta subendo conseguenze fisiche, psicologiche, economiche e sociali della pandemia. Vergognoso anche solo pensarlo e proporlo”. A scriverlo in un post su Facebook il presidente dell’associazione dei pediatri extraospedalieri Alberto Ferrando commentando le notizie sul Festival di Sanremo con i figuranti nel pubblico.

A Primocanale Ferrando rincara la dose: “Comprendiamo che bisogna dare messaggi di speranza, però sarebbe anche utile e doveroso parlare altrettanto di tutti i disagi che questa malattia sta creando. Noi pediatri e le famiglie siamo disperati per l’aumento di patologia che c’è. Tutto a un tratto avvengono questi fenomeni di distrazione di massa, come erano i banchi a rotelle, che occupano tempo per polemiche che non dovrebbero neanche partire”.

“Vogliono fare Sanremo? – si chiede il presidente dei pediatri – lo facciano come noi medici facciamo i congressi, on line, senza fare ambaradan. Ma a questo ‘ambaradan’ conviene agli sponsor: più si parla di queste cose, più avrà successo”.

Ferrando fa notare anche quello che dovrebbe essere il ruolo del servizio pubblico: “Almeno la Rai e gli enti pubblici diano un messaggio di speranza e qualcosa di fattivo per i bambini”. E sottolinea il rischio che il via libera al Festival di Sanremo possa essere un esempio sbagliato per chi oggi è restio a rispettare le regole. Qualcuno dirà: “Allora dateci il permesso in 400 per riunirci in una grande festa”.

“Quando vedo queste cose mi viene da urlare – conclude il rappresentante dei pediatri extraospedalieri liguri - pensiamo ai bambini, non basta chiudere le scuole e lasciarli in lockdown, con conseguenze negative per loro”.