Al termine del match vinto col Napoli Davide Ballardini ha frenato tutti gli entusiasmi intorno al suo Genoa. Ha fatto capire che la stagione è lunga, che alle porte c’è lo scontro col Torino e che, sebbene siano arrivati tre punti, la squadra deve ancora migliorare. Forse il tecnico della svolta rossoblu sta recitando la parte dell’incontentabile, ma in fondo fa bene. Eppure i numeri sono clamorosi. Dal suo arrivo al posto di Maran, in 8 partite ha fatto 17 punti vale a dire una media da qualificazione alla Champions.
Cinque vittorie, due pareggi e una sola sconfitta con una difesa impermeabile che ha retto 450’ di imbattibilita’ prima della rete di Politano a Perin. Ballardini ha rinvigorito una formazione depressa che aveva fatto fin li mezzo punto a gara. Una trasformazione tattica e psicologica straordinaria. Ma Ballardini non è mister da copertina e da grancassa e quindi il pudore era da aspettarselo da lui.
Ora però sguardo al Toro. Da valutare Shomurodov e Masiello mentre mancherà Badelj uno dei più in forma come ha dimostrato col Napoli. Ma intanto la classifica con 24 punti è molto più serena. E poi c’è l’eterno Pandev tornato al gol per due volte col Napoli. A fine stagione vuole smettere il macedone, ma Ballardini è stato chiaro: “Se lo fa lo picchio”.
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Genoa, Ballardini inarrestabile: media da Champions ma predica umiltà
La vittoria sul Napoli consolida la qualità del lavoro svolto dal tecnico romagnolo
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