cronaca

Si resterà così per i prossimi 14 giorni. Protesta dei ristoratori
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A partire da domenica 14 Febbraio la Liguria entrerà in zona arancione. Il ministro della Salute Roberto Speranza, ha firmato le ordinanze, che sono valide a partire da domenica e per 14 giorni.

Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha fatto sapere che la sua richiesta di far scattare l'ordinanza da lunedì 15, anzichè dalla domenica, è stata respinta.

"Suggerimento al neonato Governo Draghi che giurerà oggi. Faccia subito un Consiglio dei Ministri e proroghi di un giorno, anche un giorno solo, l'entrata in zona arancione delle Regioni che cambiano colore. Appena 24 ore, ma fondamentali: così domani, giorno di San Valentino, i ristoranti che avevano migliaia di prenotazioni potranno lavorare. Un piccolo segnale necessario per far capire a chi sta pagando da mesi il prezzo di questa pandemia che qualcosa è cambiato" ha scritto su Facebook il governatore della Liguria.

Il presidente Toti ha rimarcato di aver chiesto al ministro della Salute di poter far scattare l’ordinanza dalla sera della domenica, tenendo conto della particolare giornata di festa che per i ristoratori ha un grande valore economico, ma, scrive Toti: " la mia richiesta è stata respinta, perché il dato normativo prevede che la fascia di rischio entri in vigore a 24 ore di distanza dall’ordinanza del ministro. Ribadisco pertanto che il quadro normativo non consente alla Regione Liguria di assumere alcun provvedimento ponte nelle prossime ore”.

I bar e i ristoranti saranno dunque di nuovo chiusi al pubblico, con possibilità solo di asporto e delivery, con un danno economico a causa della chiusura domenicale che coincide con la ricorrenza di San Valentino.

"Manderemo la fattura al ministro Speranza, è una mancanza di rispetto senza precedenti questa. Non possiamo accettare che il venerdì sera si scopra che domenica siamo chiusi, dopo che i ristoratori si sono organizzati con anticipo per accogliere i clienti a pranzo, che per noi rappresentava una boccata d’ossigeno contro i 230 milioni persi già a causa della mancata apertura a cena",ha commentato Alessandro Cavo, presidente di Fipe Confcommercio Liguria.

Ricordiamo che in zona arancione, non ci si potrà più spostare al di fuori del proprio comune, salvo che per motiovi di lavoro, studio, salute o necessità. Consentiti gli spostamenti dai Comuni con meno di 5000 abitanti per una distanza non superiore ai 30 km, ma non verso i capoluoghi di provincia. Chiusi anche i musei. Per le scuole, nessun cambiamento, nemmeno per le superiori che restano con la didattica al 50% in presenza.

E nonostante i contagi continuino a salire, in particolare nell'estremo ponente della regione, non c'è stato nessun segno di dietrofront riguardo Festival di Sanremo. Non ci sono per il momento accenni di voler fare retromarcia, anzi si parla dei brani in gara e degli ospiti previsti. Il tutto mentre i ristoratori sono costretti ad un nuovo stop di due settimane. Fipe Imperia ha definito folle il modo di agire a discapito di una categoria messa in ginocchio.

E tra Sanremo e Ventimiglia è presente anche la variante inglese del Covid. E' stata tracciata in 7 persone: tre nel distretto sociosanitario sanremese, tre nel distretto sociosanitario ventimigliese e 1 nel distretto sociosanitario imperiese; persone risultate positive negli screening effettuati gli scorsi 3 e 4 febbraio. Pertanto, proseguono da parte dell’Azienda Sanitaria Locale Imperiese, le indagini sui contatti stretti. Asl1 tende a rassicurare la popolazione che detta variante è solamente più contagiosa, sicché la patologia rimane uguale. Circa un caso positivo su cinque in Italia risulta positivo alla variante inglese. Il dato emerge dall'indagine condotta dalle Regioni che hanno inviato al ministero e all'Istituto superiore di sanità i risultati dei test realizzati dal 3 e il 4 febbraio, come indicato in una circolare della scorsa settimana.

Prorogato il divieto di spostamento tra regioni fino al 25 febbraio. Restano validi i motivi di rientro alla residenza o al domicilio, di spostamento nella seconda casa o per cause di salute, lavoro e necessità.