Torniamo per l’ennesima volta di nuovo ad occuparci di questa situazione, che mai è sotto i riflettori da parte del governo nazionale e della politica locale, nonostante i disagi. Ieri, in occasione di “Terrazza incontra“ con la presidente della commissione trasporti della camera Raffaella Paita, intervistata da Maurizio Rossi, alla domanda sulla situazione di Salt ha promesso che si informerà e tornerà a relazionare su quanto raccolto.
Resta il fatto che la Val di Vara, Comuni come Carrodano, Sesta Godano, Brugnato, solo per fare alcuni esempi, è in rivolta. “Siamo stufi di questa situazione che prosegue da mesi e mesi - spiega a Primocanale il sindaco di Sesta Godano Marco Traversone - qualche tempo fa insieme ad altri 24 sindaci della zona, ho mandato una lettera al Governo chiedendo un intervento ma nessuno ha mai risposto. Ora il Governo è cambiato e torneremo alla carica sperando che la situazione possa cambiare. Il pedaggio è veramente esoso, senza considerare che per percorrere pochi chilometri ci si mette tantissimo tempo a causa dei numerosi cantieri che limitano la velocità“.
“ I nostri clienti sono disincentivarti a venire da noi - spiega Roldano Fraboschi, titolare di una concessionaria di automobili di Sesta Godano - perché se devono spendere dieci o quindici euro se non di più di pedaggio ecco che perdono la voglia. Anche noi, per lavoro, facciamo il tratto fino alla Spezia almeno sei volte al giorno. Fate voi il calcolo...”.
Tocca alla Croce Rossa di Sesta Godano, Matteo Picetti: “Potete immaginare che cosa significhi fare un trasporto sanitario con l’ambulanza sulla A12: traffico rallentato a causa delle corsie uniche, a sirene spiegate, impossibilità di sorpassare, il tutto con un paziente a bordo che magari ha urgenza di raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna oppure quello della Spezia, una situazione insostenibile. Senza considerare che anche agli altri automobilisti spesso viene il panico a sentire l’ambulanza dietro senza poterle dare la possibilità di sorpassare. Molto pericoloso”.
Ultima tappa a Carrodano, dove poco distante dall’uscita del casello, c’è un’azienda che anche molti dipendenti che provengono dalla zona del Tigullio. Si occupa di distribuzione di alimentari. Arnaldo Ghio, titolare: “ È un vero e proprio macello - spiega - non solo nella tratta ma anche proseguendo in tutta la Liguria. Noi andiamo continuamente avanti e indietro con i nostri camion, paghiamo pedaggi salatissime e siamo costretti ad andare ad una velocità molto ridotta proprio a causa dei cantieri. Così non si può andare avanti. Tenga conto che spesso parliamo con colleghi di altre regioni che che ci chiedono me facciamo a lavorare in queste condizioni. I nostri fornitori tendono a concentrare le forniture per fare meno viaggi, per noi a fine anno i danni di questa situazione si leggono nei bilanci e sono danni che vanno ben oltre la gratuità di alcune tratte”.
IL COMMENTO
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