A manifestare, ma staccati dai ristoratori, ci sono anche i tassisti. Prendono parte alla protesta anche i titolari delle palestre: "Siamo di nuovo chiusi dal 24 di ottobre, gli affitti continuano a dover essere pagati, i ristori sono minimi. Siamo allo stremo, non ce la facciamo più". La richiesta è quella di poter tornare a riaprire le loro attività in sicurezza. Ci sono anche i lavoratori del teatro Carlo Felice, che gridano di essere stufi di farsi chiudere senza un preavviso come è accaduto ai lavoratori delle stazioni sciistiche. "I nostri posti di lavoro sono le nostre case, dentro c'è il nostro cuore" dicono. Molti aspettano ancora l'arrivo della cassa integrazione, si parla di 5 anche 6 mesi di ritardo nei pagamenti. Partecipano anche i lavoratori delle piscine che stringono in mano un volantino con l'hashtag della manifestazione #ProtestaLigure. L'organizzatore Giovanni De Caro: "Abbiamo pensato che fosse necessario. Chiediamo al governo risarcimento danni, non ristori: in tanti hanno già chiuso".
La manifestazione non è stata itinerante, i partecipanti sono rimasti a presidiare Piazza de Ferrari, mantenendo il distanzanzamento. Il traffico è stato chiuso nella parte alta di Via XX Settembre e viene deviato inn Via Ceccardi. Questo anche perché in tempo di Covid i cortei sono vietati e la Digos sta studiando ancora le immagini di lunedì scorso, per cui gli organizzatori rischiano una multa salata.
E i ristoratori sono scesi in piazza anche a Savona. Circa 400 i partecipanti che hanno creato blocchi al traffico in piazza Mameli, e di conseguenza tutte le arterie principali: Via Paleocapa, via Boselli, via Nazario Sauro, via Montenotte. Gli autobus sono rimasti bloccati in via Saffi.
La protesta di ristoratori e commercianti alla Spezia: “Servono ristori, non elemosine”
Una manifestazione si è tenuta anche alla Spezia, in Piazza Europa, con circa 200 partecipanti. Il sindaco Pierluigi Peracchini è sceso dal municipio e li ha raggiunti. "L'urlo di dolore dei ristoratori e di tutti gli operatori che gravitano intorno a questo settore deve arrivare forte e chiaro al nuovo governo che deve dimostrare un cambio di passo", ha detto Peracchini.
Intanto il deputato della Lega Edoardo Rixi insieme ai deputati Lorenzo Viviani e Sara Foscolo in una nota: “I ristoratori sono disperati. Bisogna trovare delle soluzioni per ripartire e le proposte della Lega sulla riapertura in sicurezza dei ristoranti, dove la pandemia è sotto controllo, percorre la strada del buon senso. Il diritto al lavoro non può prescindere dal diritto alla salute. Consumare al tavolo, con le giuste distanze e strumenti di protezione, assicura condizioni di sicurezza maggiori rispetto agli assembramenti fuori dai locali che fanno servizio d'asporto. Un modo per controllare la pandemia ma senza chiusure. Serve un graduale ritorno alla vita riaprendo in sicurezza ristoranti, palestre, piscine e teatri, con estrema cautela e prudenza."
IL COMMENTO
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