Niente di scandaloso, sia chiaro. O di premeditato in maniera fraudolenta, ma soltanto il risultato del mediocre confronto tra due mediocri squadre di un mediocre campionato.
Visto dalla parte della Sampdoria, il pareggio finale è più dolce, tanto per restare in tema, giacché ottenuto in rimonta, cosa che agli avversari lascia sempre un po’ di amaro in bocca.
I blucerchiati avevano iniziato pure bene, ma l’ennesima serataccia di Quagliarella e Keita era in agguato dietro l’angolo e col tempo i rossoblù avevano messo in campo uno spirito migliore. Poche emozioni comunque e nessuna parata dei rispettivi portieri.
Nella ripresa la bella giocata di Zappacosta, complice il duplice svarione della ditta Candreva-Tonelli. Genoa in vantaggio e Samp all’apparenza tramortita. Ma la formazione di Ballardini non aveva la forza di affondare il colpo e la Sampdoria piano piano si rianimava un po’ sino a trovare il pareggio su calcio d’angolo con Tonelli, tempestivo nel rimediare all’errore precedente.
Terminava così, a parte qualche schermaglia da ambo le parti. Due sono le attenuanti per non essere riusciti a vedere di più: l’assenza di pubblico certo non favorisce la torcida, men che meno in una stracittadina. E, sul fronte Samp, i forfeit di Thorsby e Damsgaard (con Askildsen e prima ancora Torregrossa), che hanno privato Ranieri di soluzioni alternative. Va bene così.
Ora la Sampdoria ha il primo match ball della stagione, domenica alle 18 contro il Cagliari, per chiudere con larghissimo anticipo la pratica della salvezza.
Le scialbe prestazioni di Silva, Candreva e Keita hanno confermato che i presunti, effervescenti rinforzi di luglio altro non erano che una digestiva gazzosa. La Samp è in linea con i suoi obiettivi stagionali e li raggiungerà, sia pure senza incantare nessuno. Ma è in “buona” compagnia.
IL COMMENTO
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