Le Autostrade in Liguria si confermano una vera e propria trappola mortale per gli automobilisti. La battaglia di Primocanale continua, mentre, con l'ultimo incidente mortale, avvenuto nella tarda serata di ieri sulla A26, il bilancio dei morti in Autostrada nel solo mese di marzo, sale a tre.
Ormai per chi si mette in viaggio in Autostrada è come giocare alla roulette russa.
L'ultimo terribile incidente alle ore 23 del 23 marzo, sulla A26, in direzione Alessandria, all'altezza di Rossiglione, tra i caselli di Ovada e Masone, dove ha perso la vita Paolo Scerni, 46 anni, figlio dell'imprenditore Gianni Scerni, ex presidente del Genoa.
Uno scontro tra un'Audi di grossa cilindrata, e un tir, che si stava reimmettendo in carreggiata nei pressi dell'area di servizio Anzema, non ha lasciato scampo al quarantenne che è deceduto sul colpo. Ferita l'altra persona che si trovava a bordo del mezzo con lui, e che è stata trasportata all'ospedale San Martino di Genova. E' grave, ma non saraebbe in pericolo di vita.
Davvero un marzo nero sulle autostrade di Genova disseminate di cantieri.
Poche ore prima di quest'ultimo scontro mortale, l'inferno era scoppiato sulla A10, fra Albisola e Celle Ligure, dove a causa di uno scambio di carreggiata, un'auto condotta da una donna albanese, si è scontrata con un tir che proveniva in senso opposto: la donna è stata trasferita in codice rosso all'ospedale, ma non è in pericolo di vita.
La causa dell'incidente, sembra proprio essere lo scambio di carreggiata, che obbliga i veicoli nei due sensi a sfiorarsi.
LEGGI QUI LA CRONACA DELL'INCIDENTE DEL 23 MARZO SULLA A10
Tra le tratte più funestate, la A10, che collega Genova a Ventimiglia, e la A26, che da Pra' sale verso Alessandria. Qui alle sei di stamane l'ultimo incidente a Ovada: un automobilista a bordo di una Tesla elettrica è andato dentro un cantiere e solo per un miracolo non ha colpito operai.
Poche conseguenze anche per l'autista e intervento dei pompieri per la messa in sicurezza della vettura come prevedono le procedure per i veicoli elettrici.
Poche ore prima l'inferno era scoppiato sulla A10 fra Albisola e Celle Ligure dove a causa di uno scambio di carreggiata la vettura condotta da una donna albanese si è scontrata con un tir che proveniva dal senso opposto: la donna è stata trasferita in codice rosso all'ospedale, non è in pericolo di vita. Sott'accusa lo scambio di carreggiata che obbliga i veicoli nei due sensi a sfiorarsi. A causa dell'incidente si sono formate code di oltre 10 km in entrambi i sensi.
Era finita in tragedia invece l'incidente avvenuto il 10 marzo sempre sulla A10 a Vesima: un cinquantenne si è trovato davanti all'improvviso la coda provocata da un restringimento di carreggiata in direzione dello svincolo per la A26 ed è finito sotto un tir fermo morendo sul colpo. Era un tecnico Vodafone di Mondovì con moglie e una figlia piccola.
Sei giorni prima, il 4 marzo, sempre sulla A10 a Ceriale altro morto, a perdere la vita un polacco a bordo di un tir che forse a causa di un malore era finito nell'altra corsia schiantandosi contro un altro mezzo pesante. Una tragedia che aveva paralizzato la A10 per oltre dieci ore. Nell'ingorgo era finito anche Ibrahimovic diretto al Festival di Sanremo e raggiunto solo grazie ad un passaggio offerto da uno scooterista.
Il calciatore una volta sul palco dell'Ariston, complici conduttori e giornalisti curatori della kermesse, parlando dell'incidente si era limitato a raccontare con battute e sorrisi del contrattempo omettendo che nel sinistro era morto un uomo, ultima deprecabile appendice di un Festival organizzato a tutti i costi e contro tutti in una città e una regione impegnate nella tragica contabilità dei morti e dei contagiati per il Covid.
Ormai per chi si mette in viaggio in Autostrada è come giocare alla roulette russa.
L'ultimo terribile incidente alle ore 23 del 23 marzo, sulla A26, in direzione Alessandria, all'altezza di Rossiglione, tra i caselli di Ovada e Masone, dove ha perso la vita Paolo Scerni, 46 anni, figlio dell'imprenditore Gianni Scerni, ex presidente del Genoa.
Uno scontro tra un'Audi di grossa cilindrata, e un tir, che si stava reimmettendo in carreggiata nei pressi dell'area di servizio Anzema, non ha lasciato scampo al quarantenne che è deceduto sul colpo. Ferita l'altra persona che si trovava a bordo del mezzo con lui, e che è stata trasportata all'ospedale San Martino di Genova. E' grave, ma non saraebbe in pericolo di vita.
Davvero un marzo nero sulle autostrade di Genova disseminate di cantieri.
Poche ore prima di quest'ultimo scontro mortale, l'inferno era scoppiato sulla A10, fra Albisola e Celle Ligure, dove a causa di uno scambio di carreggiata, un'auto condotta da una donna albanese, si è scontrata con un tir che proveniva in senso opposto: la donna è stata trasferita in codice rosso all'ospedale, ma non è in pericolo di vita.
La causa dell'incidente, sembra proprio essere lo scambio di carreggiata, che obbliga i veicoli nei due sensi a sfiorarsi.
LEGGI QUI LA CRONACA DELL'INCIDENTE DEL 23 MARZO SULLA A10
Tra le tratte più funestate, la A10, che collega Genova a Ventimiglia, e la A26, che da Pra' sale verso Alessandria. Qui alle sei di stamane l'ultimo incidente a Ovada: un automobilista a bordo di una Tesla elettrica è andato dentro un cantiere e solo per un miracolo non ha colpito operai.
Poche conseguenze anche per l'autista e intervento dei pompieri per la messa in sicurezza della vettura come prevedono le procedure per i veicoli elettrici.
Poche ore prima l'inferno era scoppiato sulla A10 fra Albisola e Celle Ligure dove a causa di uno scambio di carreggiata la vettura condotta da una donna albanese si è scontrata con un tir che proveniva dal senso opposto: la donna è stata trasferita in codice rosso all'ospedale, non è in pericolo di vita. Sott'accusa lo scambio di carreggiata che obbliga i veicoli nei due sensi a sfiorarsi. A causa dell'incidente si sono formate code di oltre 10 km in entrambi i sensi.
Era finita in tragedia invece l'incidente avvenuto il 10 marzo sempre sulla A10 a Vesima: un cinquantenne si è trovato davanti all'improvviso la coda provocata da un restringimento di carreggiata in direzione dello svincolo per la A26 ed è finito sotto un tir fermo morendo sul colpo. Era un tecnico Vodafone di Mondovì con moglie e una figlia piccola.
Sei giorni prima, il 4 marzo, sempre sulla A10 a Ceriale altro morto, a perdere la vita un polacco a bordo di un tir che forse a causa di un malore era finito nell'altra corsia schiantandosi contro un altro mezzo pesante. Una tragedia che aveva paralizzato la A10 per oltre dieci ore. Nell'ingorgo era finito anche Ibrahimovic diretto al Festival di Sanremo e raggiunto solo grazie ad un passaggio offerto da uno scooterista.
Il calciatore una volta sul palco dell'Ariston, complici conduttori e giornalisti curatori della kermesse, parlando dell'incidente si era limitato a raccontare con battute e sorrisi del contrattempo omettendo che nel sinistro era morto un uomo, ultima deprecabile appendice di un Festival organizzato a tutti i costi e contro tutti in una città e una regione impegnate nella tragica contabilità dei morti e dei contagiati per il Covid.
IL COMMENTO
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