cronaca

Viaggio nella trattoria di Busalla di Marco Guandalini da dove è partita la crociata di chef e camerieri
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"La protesta è nata qui dalla Valle Scrivia, da un gruppo di amici di ristoratori che si erano riuniti in una domenica di gennaio nella piazza del comune perché la situazione era decisamente grave, ristori non ne sono arrivati e le spese continuavano ad esserci e quindi abbiamo deciso di fare sentire la nostra voce...".

Non ama definirsi un ribelle, ma Marco Guandalini, titolare dell'Antica Trattoria Semino nel centro di Busalla, è stato molto importante grazie al gruppo Ristoratori Riuniti Liguria nel compattare la categoria e farla uscire allo scoperto.

"Da Busalla ci siamo allargati ai colleghi di Genova e siamo andati a manifestare a De Ferrari e in Prefettura"
racconta Guandalini, che è genovese originario di Sestri Ponente dove la sua famiglia aveva una salumeria. "Dopo De Ferrari si sono unite altre categorie. Ma noi non siamo abituati a protestare, preferiamo lavorare, ma volevamo rendere pubblico il nostro dissenso contro regole molto inique, non va bene che alcune categorie siano più penalizzati rispetto ad altri, soprattutto nei ristori".


Quanti sostegni avete ricevuto?

"Sino al governo Conte abbiano ricevuto ristori neanche sufficienti per utenze e affitto, con il governo Draghi molto probabilmente, lo sta valutando ora il commercialista, non avremo diritto a niente perchè la nostra perdita 2020/2019 è intorno al 28% o 25%. Come andremo avanti? Siamo allo stremo delle forze e se anche questa estate sarà così molti di noi e anche noi, saremo costretti a chiudere, unica differenza fra Conte e Draghi? Almeno adesso prima di chiudere nei fine settimana ci avvertono".
 
Guandalini poi alla domanda su come immagina il futuro senza Covid risponde: "Adesso non vedo spiragli, ma abbiamo tanta voglia di accogliere i nostri amici, clienti, al meglio, coccolarli e non stressarli come facciamo da mesi imponendo restrizioni. Sogni e incubi? Difficile perché non si dorme, ma spero al più presto di tornare a fare la vita normale, fare visita agli amici".

"Perchè da Genova siamo venuti in valle Scrivia? Per caso, avevamo voglia di cambiare, la ristorazione ci sembrava la fine naturale, per caso siamo arrivati in Valle Scrivia perchè il commercialista ci ha fatto vedere un locale in campagna, da lì è nostra avventura di grande attenzione cercando di portare tradizione innovativa con materia prima selezione e grande attenzione alle cotture, ho imparato a cucinare in maniera autodidatta studiando gli amici più bravi, un piatto preferito? Le trofie alla Beccafico, un piatto siciliano trasformato alla genovese. Andare a Master Chef? Non ho tempo, ma trasmissioni di quel tipo hanno portato più attenzione al nostro mondo. Se gli chef sono davvero così scorbutici con i camerieri come nelle trasmissioni? Sì, infatti io in cucina sono da solo" risponde con un sorriso Guandalini.