per sostenere il lavoro di chi ogni giorno produce informazione al servizio dei cittadini".
Lo si legge in una nota congiunta fra l'Ordine dei giornalisti e AssoStampa Ligure, che recita: "Il sindacato dei giornalisti chiede provvedimenti urgenti a tutela della dignità e dei diritti dei colleghi precari a partire da regole che rendano possibile l'adozione dell'equo compenso, legge varata nel 2012".
Il sindacato richiama l'attenzione del premier Draghi sull'urgenza di "riconoscere il ruolo dell'informazione e di chi fa informazione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non offre la necessaria attenzione a un settore decisivo per formare un'opinione pubblica consapevole" settore che "ha bisogno di interventi che promuovano il pluralismo contenendo la prepotenza dei colossi multinazionali che si appropriano del lavoro dei giornalisti e ne dispongono senza rifondere un centesimo di quanto lucrato.
È urgente ridefinire ruolo e missione della televisione pubblica che torni al servizio dei cittadini e non dei partiti" e "sostenere quelle realtà radiotelevisive e multimediali locali che tra mille difficoltà sono riuscite anche nella fase più acuta della pandemia ad assolvere ai bisogni informativi e non dei cittadini".
L'ordine dei giornalisti e Assostampa Ligure ricordano che negli ultimi cinque anni il settore dell'editoria "ha perso 5 mila posti di lavoro, ossia il 15% del totale. L'Inpgi ha fatto fronte con risorse proprie a crisi aziendali, sostegno al reddito e prepensionamenti. Nel frattempo - prosegue la nota -, le aziende editoriali hanno continuato a sfruttare l'esercito dei collaboratori precari meno tutelati e peggio pagati. E' questa la causa prima della difficoltà dell'Inpgi".
Il governo "è chiamato a compiere scelte coraggiose per rilanciare il Paese - conclude la nota -. Una sfida che può essere sostenuta solo scommettendo su dignità, libertà, responsabilità, solidarietà, coesione sociale e verità dell'informazione". Tra i temi, anche quello delle querele bavaglio e della norma per abolire il carcere per i giornalisti.
Lo si legge in una nota congiunta fra l'Ordine dei giornalisti e AssoStampa Ligure, che recita: "Il sindacato dei giornalisti chiede provvedimenti urgenti a tutela della dignità e dei diritti dei colleghi precari a partire da regole che rendano possibile l'adozione dell'equo compenso, legge varata nel 2012".
Il sindacato richiama l'attenzione del premier Draghi sull'urgenza di "riconoscere il ruolo dell'informazione e di chi fa informazione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non offre la necessaria attenzione a un settore decisivo per formare un'opinione pubblica consapevole" settore che "ha bisogno di interventi che promuovano il pluralismo contenendo la prepotenza dei colossi multinazionali che si appropriano del lavoro dei giornalisti e ne dispongono senza rifondere un centesimo di quanto lucrato.
È urgente ridefinire ruolo e missione della televisione pubblica che torni al servizio dei cittadini e non dei partiti" e "sostenere quelle realtà radiotelevisive e multimediali locali che tra mille difficoltà sono riuscite anche nella fase più acuta della pandemia ad assolvere ai bisogni informativi e non dei cittadini".
L'ordine dei giornalisti e Assostampa Ligure ricordano che negli ultimi cinque anni il settore dell'editoria "ha perso 5 mila posti di lavoro, ossia il 15% del totale. L'Inpgi ha fatto fronte con risorse proprie a crisi aziendali, sostegno al reddito e prepensionamenti. Nel frattempo - prosegue la nota -, le aziende editoriali hanno continuato a sfruttare l'esercito dei collaboratori precari meno tutelati e peggio pagati. E' questa la causa prima della difficoltà dell'Inpgi".
Il governo "è chiamato a compiere scelte coraggiose per rilanciare il Paese - conclude la nota -. Una sfida che può essere sostenuta solo scommettendo su dignità, libertà, responsabilità, solidarietà, coesione sociale e verità dell'informazione". Tra i temi, anche quello delle querele bavaglio e della norma per abolire il carcere per i giornalisti.
IL COMMENTO
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