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Come spiega a Primocanale Marta Caltabellotta, direttore sanitario di Asl3, per i primi 21 "Non è previsto un declassamento: è previsto che il datore di lavoro identifichi delle mansioni per cui gli operatori possono fare un lavoro diverso senza contatti interpersonali, perché così dice la norma".
"E' complicato per le aziende sanitarie ricollocare un sanitario a fare una mansione non a contatto con il pubblico o altre persone, stiamo facendo una ricognizione delle possibili attività", continua la dottoressa.
Dopo i primi 21 che hanno risposto alla prima raccomandata, c'è anche una quantità di persone che hanno ritirato la raccomandata e non hanno risposto. E ancora, un grosso numero di persone ha addotto motivazioni per cui deve o ritardare la vaccinazione o non può farlo per motivi clinici (per esempio donne in gravidanza o che allattano).
E poi ci sono i fuori regione, come spiega Caltabellotta: "Oltre ai primi elenchi adesso arrivano anche segnalazioni da altre regioni: non ultimo quello di 140 persone residenti da noi che lavorano altrove, sono tutti elenchi di sanitari da verificare".
IL COMMENTO
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