cronaca

L'allarme di Patrik Balza, del direttivo Anpas e della Croce d'Oro di Sciarborasca
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Parte il conto alla rovescia per la semi chiusura del tratto della A10 fra i caselli di Aeroporto e Prà sulla A10 e per i militi delle ambulanze torna l'incubo di rimanere prigionieri in autostrada, come è già accaduto più volte dal giorno del crollo del Morandi.

A svelarlo a Primocanale è Patrik Balza del direttivo Anpas (l'associazione che riunisce le pubbliche assistenze) e della Croce d'Oro di Sciarborasca, frazione di Cogoleto:

"Stiamo vivendo momenti di grossissima difficoltà da tre anni, dal giorno del crollo, a causa dei cantieri - spiega Balza -. Per questo la notizia della chiusura del tratto di A10 fra Aeroporto e Prà ci preoccupa molto e non solo per le emergenze ma anche per i servizi di routine come gli accompagnamenti per visite e terapie che spesso accumulano ritardi o ancora peggio vengono annullati. Ci troviamo bloccati nel traffico tutti i giorni, e dobbiamo fare i conti anche con i lavori lungo l'Aurelia, anche quando stiamo effettuando servizi di emergenza con codici rossi o gialli".

Balza poi aggiunge: "Per il blocco della A10 ci atterremo alle indicazioni della protezione civile. In passato abbiamo già fatto interventi per prestare soccorso ad automobilisti bloccati nel traffico. Anche stamattina abbiamo ritardato i servizi per pazienti fragili anche di due ore. L'elicottero del 118? Sì, è capitato di essere costretti a chiamarlo e non solo per soccorsi in montagna o comunque in luoghi impervi e difficili da raggiungere ma anche perchè i feriti erano bloccati in autostrada".