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Luci ed ombre nella vittoria di Coppa Italia contro l'Alessandria, lunedì c'è il Milan
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Luci ed ombre nella partita di Coppa Italia con l'Alessandria per la Sampdoria di Roberto D'Aversa, che al di là del risultato positivo (prossimo avversario il Torino) e degli aspetti tecnici (ennesimo gol capolavoro di Quagliarella) deve ancora trovare i giusti equilibri tattici alla squadra ereditata da Claudio Ranieri.



Già, perché rispetto alla scorsa stagione poco o nulla è cambiato, almeno per ora, tranne che il sistema di gioco. Il quale, alla resa dei conti, conta meno dei calciatori ma ha pur sempre la sua importanza e valenza. La Samp era abituata, con questi uomini, ad adottare prevalentemente il 4-4-2, talvolta addirittura il 4-4-1-1, con cui ha raggiunto traguardi lusinghieri.



D'Aversa ha puntato da subito sull'ambizioso 4-2-3-1, che oltre a prevedere Quagliarella unica punta (lavoro non facile da svolgere, considerata l'età e al netto dell'immenso valore del capitano, oltretutto assai intelligente sul piano tattico) richiede anche un notevole spirito di sacrificio ai trequartisti, definiamoli così, nonché ai due mediani. Per non parlare della difesa, dove l'ingresso di un elemento rapido come Colley è fondamentale per garantire efficacia nei recuperi.



Insomma, la Sampdoria è ancora un cantiere, un laboratorio, come è normale che sia, ragion di più nel momento in cui il mercato è in evoluzione. Ma lunedì sera al "Ferraris" arriva un Milan promettente ed ambizioso, dunque sarà necessario per D'Aversa trovare in fretta maggiore equilibrio per affrontare l'impegno al meglio e con possibilità di successo.