cronaca

Gli arrivi saranno pochi e contingentati, i primi 85 giunti stamane a Sanremo
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 L'arrivo dei profughi afghani in Liguria va gestito diversamente rispetto a quello dei migranti economici: è il punto di vista di ANCI, l'associazione ligure dei comuni italiani, impegnata nell'organizzazione della gestione degli arrivi.

Il focus di chi si sta impegnando per il loro collocamento è quello di una gestione di integrazione, per bambini, donne e persone che hanno collaborato con l'Occidente in passato. I primi arrivi in Liguria sono della mattina di lunedì 23 agosto a Sanremo, 85 piccoli con le loro mamme, tanti neonati, moltissimi tra i 3 e i 10 anni. Non sono numeri elevati ma comunque è necessario un lavoro concertato tra prefetture, comuni, strutture di accoglienza e caritative per organizzarne la permanenza.

Lo spiega ai microfoni di Primocanale Pierluigi Vinai, direttore generale di ANCI Liguria: "Non siamo in presenza di migranti economici, non ci sono sbarchi, saranno numeri contingentati gestiti per non avere impatto rilevante sui nostri territori". Che continua: "Nello stesso tempo, proprio perché sono così dobbiamo considerare che non si possono mettere semplicemente nei CAS, i centri di accoglienza, e non possono essere gestiti con la stessa modalità con cui abbiamo visto gestire gli arrivi dei migranti ordinari. La gestione deve essere di integrazione".

"I numeri sono piccoli e queste persone hanno delle aspettative, perché sono soggetti che hanno collaborato con l'Occidente
in questi anni e dunque si aspettano qualcosa in più rispetto alla gestione di questi anni, peraltro spesso contestata" conclude il rappresentante dei comuni liguri.