
L'anno dopo, comunque, i rossoblù tornarono in B classificandosi secondi alle spalle dello Spezia e nel campionato seguente, con il tecnico Giampiero Gasperini, rientrarono in A assieme alla Juventus, che usciva da calciopoli, e al Napoli. Nella stagione 2008-2009 i rossoblù si classificarono con 68 punti al quinto posto, che garantiva l'accesso all'Europa League, tornando nelle competizioni continentali dopo diciotto anni. Milito, Thiago Motta e Ferrari tra i tanti protagonisti di una cavalcata splendida con la qualificazione in Champions sfumata di un niente. La stagione seguente il Genoa non superò la fase a gironi della seconda competizione europea ma, per la prima volta nella storia, la formazione "Primavera" del Grifone vinse il Campionato con Luca Chiappino e tanti baby che poi fecero strada tra cui Perin. Nel 2011 con Ballardini in panchina i rossoblu con Boselli fecero retrocedere la Sampdoria e lì ovviamente Preziosi ebbe il picco di popolarità.
Seguirono stagioni con tanti allenatori deludenti come Malesani e Liverani. Il ritorno di Gasperini riportò in alto il Grifone. Nella stagione 2014-2015 il Genoa ottenne il sesto posto con 59 punti in classifica, posizione che avrebbe consentito l'accesso all'Europa League 2015-2016, che non ottenne a causa della mancata acquisizione della licenza UEFA. E qui il rapporto tra Preziosi e la piazza si incrinò non poco. Nella stagione 2015-2016, sempre con Gian Piero Gasperini in panchina, la squadra si piazzò all'undicesimo posto in classifica, raggiungendo il proprio record di permanenza in Serie A (10 anni consecutivi). Le annate seguenti non furono esaltanti; gli unici alti vi furono con Davide Ballardini, che prese la guida dei rossoblù per due volte nel corso dei campionati 2017-2018 e 2020-2021, quando stazionava in zona retrocessione, e conquistò due agevoli salvezze. Il tutto con politiche di cessioni di giocatori, esempio più eclatante quello di Piatek, che depauperarono il tasso tecnico del Genoa che comunque resta in A da 15 anni, record del dopoguerra. Poi il presente con la cessione che è solo da ufficializzare. Preziosi rimarrà nel Board ma la proprietà è a stelle e strisce.
IL COMMENTO
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