Politica

1 minuto e 59 secondi di lettura
“Al di là della valutazione indicata, il comune di Genova è convinto che il Governo italiano sarà in grado di adottare ed eventualmente proporre al Parlamento le misure indispensabili per il rilancio della logistica nazionale e del porto di Genova”. Con queste parole afffidate a uno scarno comunicato, il sindaco di Genova Marta Vincenzi rilancia a Prodi e ai ministri Di Pietro e Bianchi la questione Terzo Valico. Ma forse o si illude, o cerca di provocare una reazione che sino ad ora non c’è stata. La notizia che tutti si aspettavano, ma che nessuno avrebbe voluto avere, ha infatti gelato ogni speranza: la Commissione Europea si avvia a proporre di finanziare unicamente le tratte di alta velocità tra Torino e Lione e quella del Brennero, nonchè la progettazione della Trieste – Lubiana, mentre non è previsto alcuno stanziamento per il corridoio 24, nel quale rientra anche il Terzo Valico. Insomma, le anticipazioni di qualche settimana fa arrivate da Bruxelles hanno trovato conferma. Ma basta rileggere le cronache di quei giorni per capire che quella della Vincenzi, nei confronti del Governo, non può che essere una provocazione. Perché di fronte a quelle che sembravano indiscrezioni, il ministro ai lavori pubblici, Antonio Di Pietro, si era premurato di smentire e rassicurare: “La Commissione Europea sta esaminando le reti transfrontaliere, per questo il Terzo Valico non è inserito”. E invece secondo le notizie che arrivano dal Belgio, davvero non c’è intenzione di finanziare il Terzo Valico. E allora, se il sindaco di Genova si dice fiduciosa che sarà il Governo a togliere Genova dall’imbarazzo di un’opera che in molti ritengono fondamentale per lo sviluppo economico della città e del suo porto, ma che ancora non è decollata, è perché a questo punto la città si aspetta davvero un interessamento concreto da parte di Prodi. Che per Genova e la Liguria non ha fatto ancora molto. E’ vero che arriveranno soldi in finanziaria per Erzelli e il Gaslini. E’ vero che nel piano della sicurezza sono stati destinati uomini in rinforzo sul capoluogo ligure. Ma sono le infrastrutture le opere di cui Genova e la Liguria hanno bisogno. Riuscirà l’extragettito portuale a fare da volano per la realizzazione, almeno, di quelle legate agli scali liguri?