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Dopo le lacrime di domenica, a Genova esplode la Cassanomania
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Antonio Cassano era a Roma, ieri. "Ma soltanto per affari personali", ha precisato il talento barese che domenica, contro la sua ex squadra, sarà squalificato e non potrà giocare, come hanno anticipato le sue lacrime in diretta domenica sul campo durante la partita pareggiata con la Fiorentina. E mentre il giocatore sbollisce la rabbia per la squalifica nella capitale, a Genova esplode la Cassanomania. Un pasticcere ha annunciato di avere inventato il Dolcekassano e i tifosi blucerchiati sui vari siti internet si stanno scatenando in confronti con gli idoli del passato, tutti genio e sregolatezza. I paragoni si sprecano: da Vieri senjor al 'marziano' Alviero Chiorri, da Roberto Mancini a Francesco Flachi. L'accostamento con Mancini rimane il più gettonato, per le intemperanze accompagnate da lampi di classe cristallina. Da quando è tornato in campo, finalmente con continuità, Cassano ha convinto tutti, attraverso assist, gol, rigori procurati. Un campione ritrovato, insomma. Anche nel carattere irrefrenabile e nelle sceneggiate a cielo aperto. Cassano è entrato in sintonia con la Sampdoria e la Sampdoria con lui. Tutti, dal presidente Garrone, all'amministratore delegato Marotta, sino all'allenatore Mazzarri proteggono e difendono il talento giunto in prestito da Madrid. A Genova, sponda blucerchiata, le cosiddette cassanate non sembrano dare fastidio a nessuno, nemmeno ai compagni, con cui il numero 99 si ritrova quasi sempre a cena in un ristorante del centro della città. Non è raro, tra una portata e l'altra, vedere Cassano saltare in braccio a Delvecchio o a Montella (prima dell'infortunio) e intrattenere tutti con barzellette e imitazioni. A tavola, però, niente sgarri: non si spiegherebbero altrimenti i ben sette chili persi in due mesi, uno dei segreti della sua rinascita. Cassano ha espresso a più riprese la volontà di fermarsi alla Sampdoria anche l'anno prossimo. La società blucerchiata vanta con il Real Madrid un diritto di riscatto prefissato a 5,5 milioni di euro, da esercitare entro la metà di giugno. I soldi per pagare Cassano non dovrebbero essere un problema, mentre molto di più lo è l'ingaggio del giocatore (4,5 milioni di euro a stagione), assolutamente al di sopra del salary cap imposto dal presidente Garrone. La Sampdoria sta studiando, insieme con il procuratore di Cassano, Giuseppe Bozzo, una formula per pagare in parte lo stipendio al giocatore (disponibile a una parziale riduzione degli emolumenti) attraverso lo sfruttamento dell'immagine e altre fonti legate a contratti di sponsorizzazione. Non sarà facile, ma a Genova ci vogliono provare. Perché Cassano ha conquistato tutti, anche con quelle cassanate che, per chi era abituato a Mancini, sembrano solo le accettabili follie di un genio del calcio.
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