Cronaca

1 minuto e 6 secondi di lettura
Tre persone arrestate, di cui una a Imperia, e 110 indagate: è il bilancio provvisorio di un'operazione di contrasto alla pedofilia on line e al turismo sessuale coordinata dalla Procura di Siracusa, che ha disposto 116 perquisizioni in diverse regioni italiane. All'operazione, denominata 'Thai', che è ancora in corso, partecipano investigatori del Nucleo investigativo telematico della Procura aretusea e oltre 500 appartenenti a carabinieri, polizia postale e guardia di finanza. Gli arrestati sono un funzionario di banca di 62 anni di Imperia, un operaio di Varese e un cinquantenne metalmeccanico di Brescia. Gli indagati sono 110 utenti italiani. Per loro sono ipotizzati i reati di divulgazione di materiale pedo-pornografico in associazione per delinquere. Tra loro ci sono anche insegnanti, sociologi e dirigenti di azienda: 16 sono residenti in Sicilia, 12 in Campania, 11 in Lombardia, 12 in Toscana, 11 in Emilia Romagna, 9 in Veneto, 6 in Liguria, 5 in Friuli, 5 in Calabria, 4 nel Lazio, 4 in Piemonte, 4 in Abruzzo, 4 nelle Marche, 2 in Puglia, 2 in Sardegna, 2 in Basilicata, e 1 in Trentino. Indagini sono in corso con la Thailandia per tentare di identificare i bambini coinvolti negli abusi, anche perché la competenza sull'inchiesta è della magistratura italiana, visto che la legge, per contrastare la pedo-pornografia, prevede che si può procedere anche se il reato è commesso all'estero. Le indagini dell'operazione Thai sono state avviate dopo una denuncia dell'associazione Telefono arcobaleno e del suo presidente Giovanni Arena.