Cronaca

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Tutte le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria hanno indetto, per l'11 aprile, uno stato di agitazione in Liguria, dopo la mobilitazione in Emilia Romagna, Toscana, e Lazio. Eugenio Sarno, segretario generale della Uil-Pa, definisce la protesta "la punta di un iceberg alimentato dal ghiaccio della rabbia, della delusione e della frustrazione". Depauperamento degli organici, mobilità coatta del personale, nuovo sovraffollamento delle carceri, mancato rispetto degli accordi contrattuali: sono queste, a detta della Uil, le cause scatenanti del disagio. "Ormai si va verso l'anarchia - si legge in una nota - oltre alle croniche deficienze del sistema penitenziario, il personale deve quotidianamente subire anche le angherie, i soprusi e gli abusi di tanti dirigenti penitenziari e di molti provveditori regionali. In periferia - aggiunge il sindacalista - la prevaricazione costante e soverchiante delle norme contrattuali è all'ordine del giorno, nel silenzio passivo del ministro Scotti e del sottosegretario delegato Manconi". Sarno rivolge inoltre un pressante invito al Sindacato dei Dirigenti Penitenziari, affinché sensibilizzi i propri associati ad una "stagione di legalità e trasparenza".