E' terminato intorno alle 12.20 l'interrogatorio di Stefano Francesca, arrestato nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per le mense del comune di Genova. L'ex portavoce del sindaco ha lasciato palazzo di giustizia senza rilasciare dichiarazioni. Assistito dagli avvocati Giuseppe Sciacchitano e Andrea Andrei, Francesca è rimasto nell'ufficio del Gip per circa due ore e mezza. Vestito con un completo grigio scuro e cravatta regimental a righe bianche e celesti, l'ex braccio destro del sindaco è apparso sereno nel breve colloquio avuto con i legali subito dopo l'interrogatorio. Ha detto inoltre di stare bene e di voler rassicurare la moglie sul suo stato di salute. Francesca deve rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla corruzione per la vicenda degli appalti delle mense del Comune di Genova e della Asl 2 di Savona. Nell'ufficio del Gip è poi entrato Giuseppe Profiti, assistito dall'avvocato Giuseppe Gallo del foro di Genova. Profiti nell'attesa ha letto pagine de "Il processo" di Kafka. Prima di entrare a Palazzo Profiti ha parlato con i giornalisti presenti: "Nei cinque anni che ho collaborato con il cardinale Bertone prima e con il cardinale Bagnasco dopo, tutti i nostri colloqui non hanno mai avuto riferimento ed attività commerciali dirette o indirette ma solo allo stile della gestione", ha detto.
Cronaca
Appalti mese, Francesca per due ore e mezza dal Gip: "Sono sereno"
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