Politica

1 minuto e 8 secondi di lettura
Soffia aria di spaccatura a Palazzo Tursi. Con una nota congiunta i gruppi di Rifondazione Comunista di Regione, Provincia e Comune di Genova contestano il progetto di fusione di Iride, la società nata dall'unione tra Amga e Aem di Torino, che le amministrazioni dei due comuni stanno portando avanti con le altre holding di gas e energia di Emilia Romagna. “In assenza di piani industriali credibili si metterebbero a rischio l’occupazione e i livelli salariali esistenti”, spiegano i capigruppo di Rifondazione esprimendo il loro netto dissenso su ogni operazione che possa prevedere una discesa al di sotto del 51% delle quote pubbliche della società. “Questa eventualità – dicono ancora da Rifondazione – creerebbe pesanti danni ai cittadini genovesi”. Nell’ultimo periodo la trattativa per la fusione di Iride con Hera ed Enia, società pari grado di Modena e Bologna, ha subito uno stop. Ma la settimana scorsa il sindaco di Torino, incontrando gli amministratori genovesi, ha spiegato che le trattative sono riprese e che si potrebbe concludere entro i tempi previsti, ovvero fine mese. Se la fusione si dovesse fare Rifondazione annuncia dura battaglia. E c’è chi non esclude che possa arrivare a far mancare l’appoggio alla maggioranza di Tursi. Ipotesi per ora sussurrata, ma da qualcuno, all’interno del partito, messa sul tavolo.