Politica

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E' in corso un cambiamento generale nella società che indica la fine della luna di miele tra il governo Berlusconi e gli italiani. E la proposta di una parte del PD ligure qual'è? Il veto sulle coalizioni con la sinistra, per inseguire il centrodestra nella vana speranza di ottenere nuovi consensi. Non mi sembra una grande idea. Anche perché questa idea è uscita sconfitta alla prova dei fatti. Penso alle recenti elezioni politiche; penso, sul terreno locale, alle “sperimentazioni” di Sanremo, Rapallo e Chiavari, tutte miseramente fallite. Sta per avviarsi una nuova fase e penso che si debba velocemente archiviare la discussione sulle alleanze, che poco appassiona la popolazione ligure. Credo non si possa più continuare a separare la politica dalla società, perseverare in una assurda autonomia della politica, dove i ceti dirigenti si sentono liberi di fare quello che vogliono. Dove la politica è concepita esclusivamente come arte della governabilità, come fatto separato dalla società. Serve una politica nell’accezione più larga, che sappia padroneggiare la complessità dei problemi della società ligure. La sinistra chiede cose semplici come la giustizia sociale, il rispetto dell’ambiente e l’allargamento dei diritti. Occorre una ricognizione della nostra attività istituzionale, per verificare se dà risposte alla domanda sociale, visto che gli enti locali e la regione sono i primi interlocutori del cittadino (si pensi alla casa, agli asili nido, alle rette, ecc) e il loro potere è aumentato con il federalismo. Perché le giunte di centrosinistra si devono distinguere nettamente da quelle di destra. Lunga vita, quindi, alla giunta ligure, ma ritengo sbagliato proseguire laddove questa differenza è esigua.