Cronaca

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Il processo all'ex comandante del VII Nucleo sperimentale antisommossa Vincenzo Canterini (nella foto), accusato di aver provocato lesioni con spray urticante ad alcuni avvocati che si trovavano a Genova durante i disordini del G8, "é un processo bagatellare, che non avrebbe mai dovuto nascere". Lo ha detto il legale di Canterini, Silvio Romanelli, durante la sua arringa. E' ripreso infatti questa mattina, nell'aula magna del tribunale di Genova, davanti al giudice monocratico Nicoletta Cardini, il processo a Canterini. Due i temi affrontati dall'avvocato Romanelli che ha negato che ci sia stata violenza privata nei confronti delle parti lese in quanto Canterini, che usò lo spray Cs "aveva ricevuto l'ordine di liberare la piazza" e questo stava facendo dopo aver invitato gli avvocati del Legal social forum ad allontanarsi "con gentilezza e piu volte". Avvocati che, secondo quanto ha detto Romanelli, "non avrebbero dovuto trovarsi lì perché, così come recita la delibera del presidente dell'Unione camere penali, la deontologia professionale dovrebbe vietare commistioni di tipo politico". E il Cs, il gas urticante utilizzato da Vincenzo Canterini per allontanare un gruppo di avvocati del Genoa Legal Forum, è "meno nocivo, meno tossico dello spray al peperonicno". Lo ha sostenuto uno dei difensori di Canterini, Rinaldo Romanelli, che oggi davanti al giudice monocratico ha cercato di dimostrare che lo spray Cs "non rientra tra le armi da guerra, non è un gas asfissiante e accecante e non è arma da sparo". Così Romanelli ha spiegato lo spray in dotazione alle forze di polizia durante l' ordine pubblico che "contiene un principio attivo la cui nocività è molto inferiore a quella contenuta negli spray al peperoncino che si trovano in commercio e che sono autorizzati dal Viminale".