Se l’eccesso di ottimismo è segno di stupidità, il contrario è devastante. Non credo che, al di là della grande crisi, la situazione della Liguria sia così catastrofica come qualcuno la vorrebbe rappresentare. Nel 2009 il presidente Burlando e la sua giunta dovranno affrontare alcune questioni decisive e per farlo avranno bisogno anche del consenso dell’opposizione che, a livello nazionale, governa.
Al primo posto mettiamo l’isolamento della nostra regione e in particolare di Genova. La Liguria e il suo capoluogo sono tagliate fuori dal resto dell’Europa: le ferrovie mostrano i segni inequivocabili di una vecchiaia che si ripercuote sui collegamenti con il Paese; l’aeroporto sembra ormai abbandonato a se stesso, quasi fosse un luogo destinato alla fine sicura. Le autostrade reggono a stento il peso immane di un traffico, soprattutto di camion, ormai insostenibile. Quindi, due devono essere gli obiettivi della giunta Burlando: l’impegno totale per la realizzazione del terzo valico, senza ma e senza se; la pressione su Roma perché le ferrovie ridiano alla rete ligure la dignità di una tratta internazionale; l’impegno per la realizzazione del nodo autostradale di Genova, cioè la ben nota gronda.
Per fare queste cose Burlando ha bisogno di una alleata: il sindaco di Genova, Marta Vincenzi. Devono necessariamente lavorare insieme, ai fianchi del governo Berlusconi, con i loro parlamentari, ma soprattutto utilizzando la forza (se esiste davvero) dei parlamentari del centro destra. Il ministro Scajola c’è, conta e si fa sentire. Ma deve avere attorno una squadra compatta, che si organizza strategicamente. I nomi ci sono: c’è Musso che sul porto e sui trasporti gode del valore aggiunto di essere un tecnico e un esperto in materia, c’è Biasotti che può mettere a profitto il suo saper comunicare per “esaltare” i problemi della Liguria, c’è Cassinelli che conosce molto bene il diritto e può sfruttare questa sua professionalità per affrontare tutti i nodi burocratici che potrebbero rallentare le esigenze della nostra regione e, infine, c’è Grillo che da anni combatte per il terzo valico, a volte da solo, e che oggi può guidare il manipolo nella sua posizione privilegiata di presidente della commissione Infrastrutture.
La squadra, dunque c’è, il leader anche e quindi Burlando e la Vincenzi devono assolutamente premere su questa squadra perché il caso Liguria diventi un caso nazionale. La Liguria ha la più importante rete di porti commerciali e non può essere isolata a terra. Marta Vincenzi, poi, ha alcune questioni che riguardano il capoluogo che ormai diventano essenziali: i nodi urbanistici, cioè la sistemazione di Cornigliano, Erzelli, l’Università, la metropolitana. Ma dovrà anche affrontare di petto la questione dei rifiuti e dell’inceneritore che è molto più importante della moschea.
Ormai rinviare è impossibile e, quindi, il 2009 diventa un anno o di svolta per andare avanti o una pericolosa scivolata all’indietro.
IL COMMENTO
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