Va in archivio la ventunesima edizione del Meeting Arcobaleno Atletica Europa: tribune piene ieri allo Stadio Olmo di Celle Ligure per la rassegna internazionale organizzata dall’Atletica Celle Ligure in collaborazione con il Comune.
Tanti giovani per le gare dedicatea Cadetti/e, Ragazzi/e ed Allievi che hanno partecipato alle competizioni previste nelle specialità degli 80, 600, 800 e del getto del peso.
Un vero spettacolo il Trofeo Insieme nello Sport-Fondazione De Mari Carisa Savona per atleti disabili. Record dello Stadio per Enzo Masiello (Don Gnocchi): un 3.19.36 da favola, polverizzato di quasi tre secondi la migliore prestazione. Piazza d’onore per il padovano Giandomenico Sartor (3.37.73), cui si è incollata una splendida Francesca Porcellato (New Foot): anche la trentottenne ha battuto il primato del Meeting Arcobaleno abbassandolo di un secondo e mezzo (3.38.63).
Spettacolo nei concorsi delle categorie Assolute dove si sono confrontati alcuni tra i migliori talenti internazionali.
Come nel giavellotto, competizione in bilico sino alla sua conclusione: vittoria per lo svedese Gabriel Wallin con la misura di 73.82 (quinto lancio dopo il 71.36 del secondo tentativo). Solo tre i centimetri di differenza rispetto all’inglese Chris Hughff (personale 80.71), capace di mettere i brividi al vincitore piazzando il suo 73.79 nell’ultimo lancio dopo tre nulli. Al terzo posto il neozelandese Johan Smalbeger (70.21).
Nel triplo donne un solo salto valido (12.96) per la trentasettenne Barbara Lah (Italgest), ma è valso la medaglia d’argento dietro Francesca Cortelazzo (Pro Sesto), volata a 13.30: il podio è stato completato da Giovanna Franzon (12.76 per la Forestale).
Nel lungo maschile il trionfo di Eoin Hannon: 7.31 la prestazione dell’irlandese, 7.13 per l’inglese Steve Small, 7.03 per Federico Chiusano. E’ stata Elena Brambilla (Fiamme Azzurre) l’atleta più forte nel salto in alto: 1.80 per lei, sette centimetri in meno rispetto alla sua più importante misura stagionale. A 1.74 si è fermata la statunitense Elouise Newman, a 1.71 Sara Mazzi (Atletica Insieme).
In campo maschile Marco Gelati (Pro Sesto) ha superato la misura di 2.09 battendo così un’agguerrita concorrenza inglese formata da Sam Bailey (2.06) e Alan Mkie (2.00).
Nei 100 donne successo per l’uzbeka Guzel Khubbieva (primato stagionale 11.20) in 11.64: sedici centesimi più veloce rispetto all’inglese Helen Pryer che a sua volta ha preceduto la connazionale Ablodun Oyepitan (11.93).
Con il tempo di 10.41 (record personale stagionale, 10.46 il precedente) Jeffrey Lawal Balogun ha marchiato i 100 uomini: l’inglese è venuto fuori alla grande sconfiggendo così il sudafricano Hannes Dreyer (10.53): a pari merito il Baalghytten Al Nashiri (Arabia Saudita – 10.74) e il pavese Gualtiero Bertolone, quest’ultimo impegnato nella quinta delle nove serie.
A festeggiare negli 800 donne è stata l’ucraina Olenas Bondar: gara intensa, fianco a fianco con l’australiana Lara Nicod battuta per 67 centesimi con l’inglese Karen Johns in terza posizione.
Kenya protagonista negli 800 uomini (Memorial Fregoli): Hilary Kipkoech ha chiuso in 1.48.92 rifilando solo mezzo secondo a Mamadou Gueye (Atletica Bergamo),tanto è bastato per la vittoria del Meeting. Bronzo, invece, a Dario Ceccarelli (Fiamme Oro).
Nei 100 ostacoli femminili confermati i pronostici della vigilia: la neozelandese Andrea Miller (stagionale 13.10) ha dominato la gara in 13.29 infrangendo lo record dello stadio (precedente 13.31). Lotta serrata, invece, per l’argento dove Alessandra Arienti (Interflumina) ha preceduto Silvia Franzon (CS Esercito) per un solo centesimo al termine di un finale di gara emozionante (14.17 e 14.18).
Grandi applausi e tifo all’ennesima potenza per Emanuele Abate (Fiamme Oro Padova), primo al traguardo dei 110 ostacoli dopo una battaglia con Ahmad Al Moualed: 13.79 per il talento cresciuto nel CUS Genova, 13.84 per l’atleta dell’Arabia Saudita. Per Abate un tempo superiore di 20 centesimi al suo personale (13.59). Bronzo al’inglese Gianni Frankis (13.99).
400 ostacoli femminili all’australiana Lauren Body: il cronometro si è fermato a 57.28, sessantatré centesimi la differenza rispetto all’inglese Meghan Beesley (argento), davanti a sua volta alla connazionale Justine Kinney.
Tra gli uomini, l’australiano Brendan Cole ha ribadito la sua forza nel 49.72 determinante per vincere su Bandar l-Sharakili (Arabia Saudita) e l’olandese Marius Kranendonk: il secondo e terzo tempo sono stati rispettivamente 50.76 e 51.27.
Nei 200 donne (Trofeo Michele Olmo) successo in 23.59 per Helen Pryer: l’inglese ha piegato la resistenza dell’uzbeka Guzel Chubbieva (24.30) e di Ablodun Oyepitan (24.55).
A timbrare la gara maschile (Gran Premio Giuseppe Olmo) Jeffrey Lawal-Balogun in 20.82: per lui Celle Ligure ha significato miglior tempo stagionale, finale bruciante dove nulla hanno potuto Al Bishi (21.21) e Dreyer (21.31).
400 donne (Trofeo Atletica Europa) griffati Kim Wall: 53.62 per linglese, facile affermazione contro Chiara Bazzoni (CS Esercito) e Valeria Berrino (Universale Alba Docilia) che hanno segnare tempi oltre i 54 secondi.
Una vera e propria sorpresa nei 400 maschi, a dimostrazione dell’alto livello di questa gara: il francese Adberahim El Hauzi (47.62)ha conquistato la vittoria nella quinta serie, quella dove sono stati inseriti tutti i quattrocentisti con i migliori tempi d’accredito, ma il Trofeo Avis-Celle Ligure è andato al vincitore della gara precedente, l’inglese Rys Smith capace di fermare il cronometro a 47.56 (primato personale). Terzo Isalbet Juarez (Fiamme Oro Padova).
Ottima performance per Valentina Costanza (CS Esercito) nei 1500: medaglia d’oro dopo il 4.21.60 al traguardo, una bella tirata con Arianna Morosin (Atletica Conegliano), seconda in 4.22.77: Barbara La Barbera (CS Esercito) ha regolato Giuliana Caiti (CUS Genova) nella lotta per il bronzo.
Chamida Ndika Wijekoon ha chiuso il Meeting Arcobaleno imponendosi nella gara dei 1500 maschili: 3.46.89 per l’atleta dello Sri Lanka con Lorenzo Lazzari (Fiamme Oro Padova) e Master Chauncy (Malawi) alle sue spalle.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più