Cronaca

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Seguire e fotografare una persona, a seguito di una indagine condotta da un'agenzia di investigazione, "non costituisce molestia, purché tale attività lavorativa non sia lesiva della sfera della libertà personale della persona seguita". Lo ha deciso il tribunale di Genova, che ha assolto il proprietario di un'agenzia d'investigazioni dall'accusa di molestie. Una sentenza attesa a lungo dagli investigatori, che ogni volta si vedevano denunciati per molestie dalle persone pedinate. I fatti ai quali si riferisce la sentenza risalgono al 2005, quando una donna di 30 anni si accorse di essere pedinata da un uomo. La donna riuscì a risalire all'identità della persona e scoprì che si trattava di un investigatore privato. La signora denunciò l'uomo per molestie. Oggi il tribunale di Genova ha assolto l'investigatore perché il fatto non sussiste.