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Il giorno dopo Enrico Preziosi torna sulle polemiche dopo Genoa-Parma. Si parte con il caso Panucci e Preziosi va giù duro: "Già tre mesi fa aggredì un nostro dirigente". Al centro della discussione con il difensore c'è una mancata promessa in sede di mercato. "Lui ha nel suo dna una carica nervosa che evidentemente non riesce a trattenere - ha affermato il numero uno rossoblù ad una radio partenopea- Lui si lamenta di non aver ricevuto telefonate da noi durante la trattativa per il suo acquisto, che poi non si è concretizzato. Non posso sopportare le offese di qualcuno a casa mia, l’ho spinto e non avrei dovuto farlo. Ma Panucci non avrebbe dovuto permettersi di offendermi. Avrei dovuto contare fino a venti? È mio costume salutare tutti i giocatori avversari che incontro, ma se una testa calda mi assale e mi aggredisce, non riesco a trattenermi nonostante i miei sessanta anni. Lamentare un rancore per il mancato ingaggio a Genova, comunque, toglie prestigio al Parma, che sta facendo tra l’altro molto bene". Poi il battibecco con il Presidente Ghirardi: . "Sa esattamente perché sono arrabbiato, gli imputo un comportamento scorretto in sede di mercato e gli ho tolto il saluto, dicendogli che non avrei mai più parlato con lui. L’ho fatto anche nonostante alcune amicizie in comune. Non capisco perché si sia presentato davanti ai giornalisti cercando di darmi la mano, sa come la penso. Il botta e risposta con lui non ha nulla a che vedere con il calcio, è solo un rapporto personale che non si ricucirà finché non sarà Ghirardi a mettere le cose a posto".Infine sulla partita di ieri: "il pareggio ci va stretto, considerando anche il gol annullato ed un rigore non assegnato a noi. Ci abbiamo rimesso due punti, in classifica, ma gli errori arbitrali ci stanno, nel calcio."