Non è ancora arrivata la decisione del giudice per le indagini preliminari Vincenzo Papillo sull'eventuale scarcerazione di Katerina Mathas, la 26enne in carcere con l'accusa di omicidio volontario del figlio di 8 mesi in concorso con Giovanni Antonio Rasero in un lussuoso residence di Nervi. Mercoledì scorso il sostituto procuratore Marco Airoldi, titolare dell'inchiesta, aveva chiesto la revoca della misura cautelare per la giovane madre, per l'assenza di gravi indizi di colpevolezza a carico della donna. Analoga richiesta era stata presentata dai legali della Mathas, gli avvocati Palo Costa e Igor Dante ed il gip si era preso cinque giorni di tempo per decidere. Stamani gli avvocati Costa e Dante sono tornati nel carcere di Pontedecimo a trovare la donna. "E' tranquilla - afferma Costa - ma continua a chiedere di potere vedere il figlio". Intanto il pm Airoldi ha respinto l'istanza dei legali di Rasero, gli avvocati Romano Raimondo e Giuseppe Nadalini con la quale chiedevano di sottoporre il loro assistito al calco dentario. L'esame era stato chiesto dal pm nei giorni scorsi per un confronto con l'impronta del morso lasciata sul piedino del bimbo, dove erano già state trovate tracce di Dna dell'uomo, ma in un primo momento Rasero si era rifiutato. Secondo quanto spiega Nadalini, per il pm il calco non sarebbe più un esame necessario. Airoldi ha invece accolto la richiesta di ispezione sul corpo del bimbo ed i test del Dna. Anche oggi Rasero ha ricevuto la visita dei familiari nel carcere di Marassi, dove è detenuto dal 16 marzo.
Cronaca
Bimbo ucciso, ancora nessuna decisione su scarcerazione Mathas
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