Politica

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La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 1 della legge numero 4 del 2009, approvata dal consiglio regionale della Liguria il 6 marzo con cui si rifiutava l'istituzione sul territorio ligure di un Cie, i Centri per l'identificazione e l'espulsione degli immigrati clandestini. In particolare, l'articolo contestato dalla Consulta prendeva in considerazione "l'indisponibilità della Regione ad avere sul proprio territorio strutture o centri in cui si svolgono funzioni preliminari di trattamento e identificazione personale dei cittadini stranieri immigrati". La legge, proposta da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, era stata discussa e approvata tra numerose polemiche, specie della Lega e del Pdl, con i soli voti della maggioranza di centrosinistra. Stupito, ma tranquillo, l’ex assessore all’immigrazione Enrico Vesco, dei Comunisti italiani: “Per noi non cambia nulla – dice – il nostro era un pronunciamento fortemente politico rispetto alla contrarietà di avere sul territorio un Cie. Prendiamo atto della sentenza, ma nulla muta rispetto al nostro atteggiamento. Se il governo vorrà andare avanti – aggiunge Vesco – ci opporremo con tutte le possibilità che abbiamo”. Sul fronte opposto il leghista Francesco Bruzzone chiede invece che la Regione, appena si insedierà la nuova giunta, individui l’area su cui fare il Cie. E aggiunge: “Sarebbe stato meglio che la Consulta si fosse espressa un mese fa in campagna elettorale. Ma ora si faccia presto. E se la nuova giunta insisterà nel non volerlo, dica chiaro che preferisce tenere gli irregolari sul suo territorio”.