Adesso per le brutte notizie non è necessario mettersi in poltrona e attendere i tg, sono loro che ti rincorrono e ti raggiungono dovunque tu sia, senza lasciarti scampo. Maledetti cellulari. Così, a Roma per motivi di famiglia, vengo a sapere del blocco totale dei voli per il nord Italia fino a lunedì alle 8 alle 16.30 di sabato. Aerei a terra, compreso quello che avrebbe dovuto riportarmi a Genova ieri sera alle 21.30 per tornare a lavorare questa mattina. Ovviamente con informazioni contrastanti da parte dell’Alitalia: andare a Fiumicino per vedere cosa si può fare ed eventualmente farsi rimborsare il biglietto; no, assolutamente NON andare a Fiumicino perché è inutile e si rischia solo di intasare l’aeroporto.
E allora piano A: via di corsa verso la stazione Termini per cercare di prenotare un posto in treno. Là uno scenario allucinante: un serpentone ininterrotto di persone che riempivano tutto l’atrio. Ore d’attesa previste prima di arrivare allo sportello: dalle quattro alle sei. Ovvio, tutti abbiamo il cellulare ed evidentemente c’è chi lo usa più frequentemente di me e le cose le viene a sapere prima. Piano B: cercare una macchina a noleggio. Idea geniale, vero? Nessuno l’ha avuta prima di me, tanto che – in tutte le agenzie - non ci sono più auto disponibili fino a martedì mattina. E intanto devi sopportare anche i consigli deliranti dei parenti che vorrebbero darti una mano: il più allucinante di tutti, quello di chi mi ha suggerito di prendere un traghetto per Civitaveccia e da lì un altro per Genova, dal momento che non esiste una linea diretta. Roba da non credersi. Lasciamo stare, piano C: cercare di bypassare la coda in stazione prenotando un treno via internet. La genialata si esaurisce nel giro di un quarto d’ora, quando – dopo aver conquistato a fatica un pc in un bar – mi rendo conto che, intasato com’è, non ho alcuna possibilità di entrare nel sito.
Nello sconforto l’ultima possibilità, remotissima: affidarmi al figlio di una coppia di amici particolarmente abile col computer e passare a lui la patata bollente. Come abbia fatto non lo so e non lo voglio neppure sapere ma dopo mezz’ora quel cellulare che aveva dato il via all’emergenza mi regala anche la possibilità di fuga: una mail con due posti prenotati sull’Eurostar delle 18 di ieri per Genova. Notizia festeggiata a tavola davanti a un piatto di rigatoni alla carbonara. L’ultima parte della vicenda è anche la più serena: partenza in orario e arrivo a Brignole addirittura con cinque minuti di anticipo rispetto al previsto, alle 21,54 invece delle 21.59. Quello che si dice culo, vero?
IL COMMENTO
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