Cronaca

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Era una vera e propria associazione a delinquere quella scoperta dalla polizia postale della Spezia. Il sistema, ingegnoso e criminale, aveva consentito ai truffatori di acquistare senza pagare merce di vario genere a nome delle ditte clonate (utilizzando internet) per poi vendere il materiale e incassare grosse somme di denaro. L'attività investigativa è nata dalla segnalazione di una ditta spezzina a cui un'azienda tedesca sollecitava il pagamento di due carichi di legname da 150mila euro consegnati a Viterbo. E' stata coinvolta la polizia postale che ha scoperto che l'azienda spezzina era stata clonata e a insaputa degli imprenditori era stata ordinata merce, poi ritirata dai truffatori. In collaborazione con la polizia tedesca sono state avviate le indagini. E' stata organizzata la consegna di un terzo carico, scortato delle forze dell'ordine. In un grande magazzino nelle campagne del lazio è stata scoperta l'attività illecita: l'associazione poteva contare su procacciatori d'affari, tecnici informatici, uomini che si occupavano di reperire i compratori per "ripulire" il legname e altra merce. Materiale di altro genere è stato poi rinvenuto in un capannone nel bresciano, compresi mattonelle, condizionatori, saldatrici industriali e idropulitrici professionali. 13 in tutto le persone indagate con l'accusa di associazione a delinquere e truffa. E' stata recuperata merce per un valore di un milione e mezzo di euro, parte della quale restituta alle aziende truffate. Le carte sono state passate anche alla Guardia di Finanza che dovrà verificare il giro di false fatturazioni e i danni erariali.