Cronaca

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"Senza nuovi fondi a settembre il Carlo Felice di Genova non rialza il sipario": è il messaggio lanciato dopo oltre 4 ore e mezza di consiglio di amministrazione dal presidente Marta Vincenzi e da Riccardo Garrone insieme ad altri membri del consiglio: "In questa situazione a settembre non ci saranno più le condizioni per pagare i lavoratori perché la liquidità è a zero e ci consente solo di pagare il mese di agosto. L'indebitamento patrimoniale netto a fine 2009 era di 14 miolioni ma stimiamo di arrivare a 17 a fine 2010". Il sindaco di Genova lancia un appello ai genovesi e alle imprese soprattutto: "Se volete che a settembre riapra il Carlo Felice ditelo e fate qualcosa, intanto noi pensiamo al futuro con soluzioni come ad esempio che in futuro non ci saranno più biglietti gratis per i politici, e chiederemo alle grandi aziende che a Natale regalano ai clienti qualcosa, che quel qualcosa sia un abbonamento al teatro". Nel mese di agosto si valuteranno gli scenari possibili, compresa la cassintegrazione in deroga "che la Regione ha dato disponibilitàù a versare" ha detto Garrone. Alla riunione del cda sono stati invitati intorno alle 13 anche i sindacati. "Non avremmo mai pensato che la situazione fosse così negativa, come anche rappresentato dal rapporto della Deloitte" il messaggio del cda "ma ora serve un piano di rilancio convincente altrimenti nessuno investirà un soldo nel teatro" ha detto il rappresentante di Finmeccanica che insieme a Iride finanzia il teatro. Ma il tempo stringe, c'è solo un mese di tempo, e per di più è il mese di agosto. (E.B.)

IL COMUNICATO DEI SINDACATI "Le scriventi OO.SS. osservano con delusione e preoccupazione come l’insediamento del nuovo CDA - fortemente auspicato dai Lavoratori - non abbia evidentemente prodotto gli effetti sperati: non solo non sono pervenuti i contributi privati promessi, che avrebbero dovuto garantire il prosieguo della stagione 2010 e che costituivano la premessa della fine del commissariamento, ma, con pesantezza senza precedenti nell’intero sistema delle Fondazioni liriche italiane, viene fatto carico ai Lavoratori di pregresse responsabilità politiche e gestionali, a lungo e invano denunciate dalle OO.SS. e dai Lavoratori stessi. Ulteriore motivo di forte perplessità, pur nella consapevolezza delle ricadute della crisi economica mondiale sul nostro settore, sta nel fatto che il disavanzo patrimoniale della nostra Fondazione e la sua esposizione finanziaria nei confronti delle banche non hanno in realtà registrato un peggioramento così grave e repentino da giustificare un’azione destinata a compromettere – insieme agli stipendi dei Lavoratori - la programmazione del Teatro, con sicura perdita d’immagine nei confronti del pubblico e della Città e con probabile perdita di parte dei finanziamenti pubblici. Le scriventi OO.SS. inaugureranno in tempi brevissimi, attraverso incontri già programmati, un serrato confronto con il CDA, vagliando gli aspetti di maggiore criticità impliciti nello scenario fin qui prospettato, e cercando possibili soluzioni alternative; nel frattempo, sarà loro compito informare e coinvolgere i Lavoratori, convocando al più presto l’Assemblea Generale per decidere ed intraprendere tutte le azioni più opportune". FIALS-CISAL SLC-CGIL SNATER FISTEL-CIS