Cronaca

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Elisabetta Bertolotto ha raccontato di aver ucciso il piccolo Andrea di tre anni alle 9,30 del mattino e di essere rimasta in auto col cadavere fino alle 14, giù nel dirupo dove aveva lasciato cadere il veicolo, fino a quando ha telefonato al marito dicendogli: "L'ho ucciso io, siamo a San Bartolomeo del Bosco". E' quanto emerge stamani dalla Procura di Savona. Secondo i primi accertamenti autoptici il bambino, invece, sarebbe morto intorno a mezzogiorno. Secondo quanto ricostruito, una volta arrivato sulla strada per il santuario di Nostra Signora della Misericordia, Mauro Quagliati, avrebbe trovato l'auto caduta per alcuni metri in un roveto, ed ha subito pensato ad un incidente stradale. L'uomo ha estratto il corpo del bimbo dal sedile posteriore dell'abitacolo portandolo sul ciglio della strada, ed ha chiamato i soccorritori dicendo che c'era stato un incidente. Intanto la moglie continuava a ripetere, come un disco rotto: "L'ho ucciso io. L'ho ucciso io". Nel tentativo di togliersi la vita, la donna avrebbe anche provato a tagliarsi i polsi usando un coltello da cucina e riportando ferite solo al livello superficiale. Ieri mattina Elisabetta era uscita col piccolo Andrea intorno alle 6,30. Alle 11,30 erano attesi nello studio di un logopedista dove avevano appuntamento anche col padre del bimbo. Andrea aveva infatti difficoltà ad esprimersi e ciò avrebbe fortemente preoccupato la madre. Alle 11,15, non vedendoli arrivare, l'uomo si è allarmato ed ha cominciato a tempestare la moglie di telefonate. Chiamate a cui la donna non ha risposto. Fino alle 14, quando è stata lei a comporre il numero dell'uomo sul cellulare. Il racconto di Elisabetta fatto al pm Danilo Ceccarelli con un filo di voce, è però pieno di lacune, di buchi temporali. Non è in grado di mettere a fuoco, di ricostruire la tempistica e secondo il suo difensore d'ufficio, l'avvocato Francesco Giusto, che probabilmente andrà a trovarla nel pomeriggio, "non si rende ancora conto della portata della tragedia". Intanto il gip Barbara Romano ha fissato per domani l'udienza di convalida degli arresti. Solo dopo l'udienza i familiari potranno ottenere il nulla osta per andare a farle visita. Tra gli accertamenti che verranno fatti in questi giorni, si cercherà di capire se la donna abbia mai manifestato il suo disagio a qualche medico.

L'AUTOPSIA -  "Ci troviamo di fronte ad un quadro asfittico con lesioni da strozzamento inequivocabili": lo ha detto stamani il medico legale Francesco Ventura al termine dell'autopsia sul cadavere del piccolo Andrea di tre anni, ucciso ieri dalla madre Elisabetta Bertolotto, ricoverata nel reparto di psichiatria dell'ospedale San Paolo di Savona dove è piantonata in stato d'arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato dal grado di parentela. Secondo il medico legale, che ha eseguito l'autopsia presso la camera mortuaria del cimitero di Zinola, dal momento del ritrovamento del cadavere del bambino al momento dell'omicidio sarebbero trascorse un paio d'ore. Il pm Danilo Ceccarelli dovrebbe ora concedere il nulla osta per i funerali del piccolo.

IL MARITO CHIEDE DI VEDERE ELISABETTA  - "Come sta mia moglie?": Mauro Quagliati, il marito di Elisabetta Bortolotto stamani ha già chiamato l'avvocato Francesco Giusto per chiedere notizie della donna, ricoverata nel reparto di psichiatria dell'ospedale San Paolo di Savona dove è piantonata dalla polizia in stato d'arresto per l'omicidio del figlio Andrea, di tre anni. La donna dopo aver ucciso il bambino aveva anche tentato di togliersi la vita lasciandosi cadere con l'auto in un canale. Il marito e altri familiari chiedono di poter vedere Elisabetta e per questo l'avvocato Giusto sta già disponendo una richiesta. Oggi inoltre prenderà contatti col gip per l'udienza di convalida degli arresti che potrebbe tenersi già nel pomeriggio o domani. Prevista per oggi anche l'autopsia sul bambino. Il pm potrebbe dare subito il nulla osta per liberare la salma dando così la possibilità di celebrare i funerali. Intanto emergono particolari del colloquio che ieri sera la donna ha avuto col pm Danilo Ceccarelli, durato una mezzora circa. Parlava con un filo di voce. Era molto scossa. Ha tentato di ricostruire quanto accaduto ma il racconto si inceppava, era lacunoso. Era attonita, apatica. Quasi assente. "Volevo morire con lui, l'ho ucciso perché non potevo pensare che stesse male per colpa mia. Ho provato allora a soffocarlo, lui non respirava, poi l'ho strangolato e Andrea non parlava piu", avrebbe detto poco prima in questura dove è stata interrogata dagli investigatori della squadra mobile. Il bambino, nella tarda mattinata di ieri, doveva essere visitato da un logopedista che avrebbe potuto curare i disagi nell'esprimersi del figlioletto. Secondo quanto si è appreso Elisabetta Bortolotto resterà in ospedale fino a quando i medici non si pronunceranno sul suo stato di salute.