Sport

45 secondi di lettura

"Mi mancano gli amici, ma soprattutto mia mamma; spero stia bene e non sia preoccupata per me. Non ho preso soldi da nessuno per quello che ho fatto a Genova, non conosco mafiosi o narcotrafficanti". Sono le parole di Ivan Bogdanov, il capo ultrà serbo resosi protagonista della guerriglia di Marassi in occasione della gara Italia-Serbia dello scorso 12 ottobre. Come riferisce l'Ansa, Bogdanov, dal carcere di Pontedecimo, ha parlato attraverso il suo legale Gianfranco Pagano con il giornale serbo "Vecernje Novosti". Il tifoso poi nega le ipotesi riguardanti somme di denaro ricevute per scatenare i disastri di Genova: "Se avessi preso 200 mila euro, come si dice, non avrei viaggiato in bus e dormito in hotel a una stella. Sono solo un tifoso della Stella Rossa, non sono la marionetta di nessuno. Penso che in Italia avrò una pena inferiore rispetto alla Serbia".