"In questo processo c'é stata una rinuncia strutturale alla prova in quanto il pm ha scelto di mandare a giudizio solo uno dei due protagonisti di quella sera". Lo ha affermato l'avv. Romano Raimondo, legale di Antonio Rasero, accusato dell'uccisione del piccolo Alessandro, figlio di Caterina Mathas la notte tra il 16 e il 17 marzo 2010. Il legale ha chiesto l'assoluzone per il suo cliente, riferendosi al movente del delitto, descritto come "una reazione di rabbia al pianto del bimbo", aggravata dall'astineza da cocaina. Secondo Raimondo sarebbe stata la madre, Caterina, ad avere avuto maggiori responsabilità nella vicenda, in quanto sarebbe uscita per procurarsi la droga, lasciando il piccolo a casa con Rasero.
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