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Un avversario forte e, come da tradizione, assai fisico e determinato, gli infortuni ad entrambi i centri di ruolo e troppe disattenzioni difensive sono oggi costate agli Squali un passivo casalingo che al Carlo Androne forse nessuno ricorda di aver mai visto.Nel primo, combattutissimo tempo, terminato sul 14-14, il Med Italia, pur mostrando le prime avvisaglie di problemi in difesa e subendo gli infortuni dei centri Becerra e Bisso, ha giocato bene, con grande grinta e concentrazione, trovandosi anche in vantaggio e mettendo in difficoltà i tostissimi avversari.Purtroppo il secondo tempo si è aperto con un uno-due micidiale: grazie a clamorose sviste difensive dei padroni di casa, i fiorentini hanno messo a segno nel giro di due minuti, tra il 5' e il 7', la loro terza e poi quarta meta. Attorno al quarto d'ora, toscani ancora a segno, ma gli Squali rialzano la testa e, al 19' Ansaldi approfitta di un errore di handling dei gigliati, và a segno e poi trasforma per il 21-33 ( per lui oggi un ottimo 5/6 e una meta). Ma le segnature non sono ancora finite: al 31' Rios approfitta di un altro svarione difensivo e và in meta, trasformata da Wynne (per lui 5/7 e una meta). In chiusura un'altra meta trasformata dei padroni di casa fissa il risultato sul 28-40 finale. Il punteggio finale è fin troppo punitivo per il Recco ma è evidente che certi errori in fase difensiva, ripetuti più volte durante la partita, richiedono un'attenta riflessione e un grande lavoro: la lotta per restare in A1 è ancora apertissima e bisogna stringere i denti, crederci e lottare fino al fischio finale dell'ultima giornata di campionato.In questa difficile giornata, due note positive: l'esordio in prima squadra di Gardella, classe 1990, nella rosa dell'U20 e cresciuto nel vivaio, e l'ottima giornata dalla piazzola di Ansaldi.Il Med Italia tornerà ora in campo fra tre settimane, dopo la fine del 6 Nazioni: i biancocelesti sono attesi da quella che è probabilmente la trasferta più difficile del campionato, cioè quella sul campo dei fortissimi siciliani del San Gregorio.