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"Ora rischiamo davvero". Queste le parole di Alessandro Scanziani, bandiera della Sampdoria che ha indossato per ben 152 volte la maglia della Sampdoria, ai microfoni di Sportal.it. Dopo la sconfitta casalinga col Lecce l' ex blucerchiato teme un' eventuale retrocessione del Doria e dichiara: "Abbiamo compromesso la classifica negli ultimi due mesi perchè purtroppo stiamo perdendo gli scontri diretti. Dopo il derby con il Genoa avevo detto che non ci sarebbero stati problemi a patto che si vincessero le sfide con le dirette concorrenti per la salvezza. Ora bisogna per forza vincere a Bari e in casa con il Brescia. Portare via tre punti da San Siro in questo momento è davvero difficile e, anche se nel calcio i miracoli esistono, preferirei battere a Marassi le Rondinelle piuttosto che piegare il Milan sabato sera".

 

Scanziani prosegue: "Gli innesti di gennaio? Da quando Cassano è stato giustamente messo fuori dal presidente, il patrimonio tecnico di tutta la squadra è diminuito. L'assenza del barese ha influito su tutti i suoi compagni che adesso devono assumersi le loro responsabilità. Maccarone non è stato ancora decisivo, anche se si tratta di un buon giocatore. Macheda? E' giovanissimo, non può essere solo lui il responsabile della crisi, però lo vedo quasi svogliato, senza quella grinta che bisogna avere alla sua età.Ma i problemi non li deve risolvere lui: lo devono fare quelli della vecchia guardia, come Poli e Palombo".

Per concludere l'ex blucerchiato commenta l' esonero di Di Carlo e la scelta di Cavasin, candidandosi anche come futuro mister della Sampdoria: "La scelta di Di Carlo non si è rivelata quella giusta. Io non sono uno che crede nell'esonero, a meno che non ci siano problemi interni e alla Samp probabilmente era così. Da quello che sento, Mimmo non era particolarmente amato dallo spogliatoio, dai tifosi e dalla stampa, perciò richiamarlo ora non sarebbe la soluzione migliore. Così come non credo sia stata la mossa giusta quella di ingaggiare Cavasin: quella di Genova non è una piazza semplice e lui non c'era mai stato. Avrei preferito uno come Cagni, uno apprezzato da tutti, da giornalisti e pubblico. La mia candidatura come allenatore? Se la Samp mi chiamasse andrei di corsa, anche a piedi. Correrei immediatamente, senza alcun problema di compenso, di vitto, di alloggio".