Cronaca

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I carabinieri di Santa Margherita sono pronti a fornire al magistrato tutti gli elementi che venissero richiesti.  Dai militari trapela però la sensazione che se intervento c’è stato non sia stato nulla di rilevante. Non per un mattinale, ma forse determinante per definire la posizione della giovane madre. Nella lettera dell’ex fidanzato di Katherina Mathas recapitata a metà maggio ai legali di Rasero, Bruno Indovino racconta che, qualche settimana prima dell’omicidio del piccolo Alessandro, trascorse una serata con la Mathas nella sua casa di Rapallo. In quella serata lei avrebbe fatto la matta, scrive, con il bambino a tal punto da costringere Indovino a chiamare i carabinieri. Per questo gli avvocati di Rasero, condannato a 26 anni di carcere per l’omicidio del piccolo Alessandro,  hanno fatto istanza per acquisire il verbale della pattuglia intervenuta. Ma Indovino nella lettera si interroga anche su altre questioni. Che fine ha fatto il secondo telefonino che Indovino aveva dato alla Mathas? E ancora. Perché le lettere spedite dalla Mathas ad Indovino dal carcere di Marassi non sono state allegate agli atti del processo? Quesiti che la difesa di Rasero ha fatto propri. E intanto gli avvocati Vernazza e Raimondo chiedono la scarcerazione del loro assistito: non ci sarebbero a loro avviso le esigenze cautelari.