Cronaca

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La recente proposta del ministro leghista Maroni di introdurre il reato di omicidio stradale sucita dibattiti infuocati che percorrono l'Italia dal nord al sud. Nella nostra regione si è espresso sulla questione Francesco Pinto, presidente dell'Anm ligure. "Per il nostro ordinamento, il carcere dovrebbe essere l'estrema ratio", ha detto a proposito della discussa decisione di non incarcerare l'albanese che sabato scorso, ubriaco alla guida di un Suv contromano, ha ucciso quattro ragazzi francesi sull'A26. "Le critiche immediate e scandalizzate di questo provvedimento - aggiunge - sono sicuramente affrettate: per questo tipo di reato, che è un omicidio aggravato - spiega - è possibile la misura cautelare in carcere, ma il giudice deve valutare la sussistenza di tre requisiti fondamentali, il pericolo di fuga, l'inquinamento probatorio e la possibilità di reiterazione del reato. E' evidente che il giudice ha valutato che questi tre requisiti non sussistevano". Sulla proposta del ministro Maroni, Pinto ha sottolineato che "le categorie attuali nell'ambito penalistico consentono di inquadrare le varie possibilità. L'introduzione di una fattispecie determinata - conclude - semplificherebbe il giudizio su casi limite".