Cronaca

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Costringevano giovani romene, in alcuni casi minorenni, a prostituirsi per le vie di Genova. E, in alcuni casi concedevano loro angoli di marciapiede in cambio di 'affitti' tra i 700 e i mille euro. Un vero e proprio racket della prostituzione, che ha portato in manette tre stranieri, un albanese e due romeni di origini rom. L'operazione della squadra mobile, iniziata nel dicembre dello scorso anno, si è concentrata soprattutto sul quartiere di Sampierdarena, dove la banda faceva prostituire le donne appositamente reclutate in Romania. Tra le vittime, minacciate di morte se tentavano di ribellarsi, anche una minorenne, che era stata ceduta all'organizzazione dal marito in cambio di 250 euro. In manette, accusati a vario titolo di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, sono finiti l'albanese Amir Bajri, detto Jimmy, 29 anni, e i romeni Nicolae Ispir, detto Gilor, 38 anni, e Ioana Ida Marin, detta Alina, 20 anni. I primi due erano già pregiudicati, mentre la donna, in passato a sua volta vittima dello sfruttamento, era incensurata. La banda, secondo l'accusa, gestiva il racket della prostituzione romena nel quartiere di Sampierdarena.