Cronaca

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Non solo un attacco al mondo del calcio. Ma uno, più clamoroso e diretto, al governo. Dopo anni di silenzio torna a parlare di politica il presidente della Sampdoria. Prima attacca i potenti del calcio, quel palazzo dove -dice- comandano le tre grandi, Juventus, Milan e Inter. Poi attacca Forza Italia e Berlusconi. Come ha fatto Della Valle ieri, e come fece due anni fa Preziosi, le piccole del calcio si ribellano; e anche Garrone si allinea. Insieme ai colleghi di Fiorentina e Palermo appare il più agguerrito. Ma in breve il suo discorso, senza neppure troppi voli pindarici, scivola dalla questione dei diritti televisivi negati, alla politica. E la sala stampa della Samp, a Bogliasco, si trasforma in un club elettorale. ??Siamo vicini alle elezioni ??dice Garrone?? gli italiani, e chi segue il calcio, sanno bene come stanno le cose, sia sull??inflazione sia su chi vuole far morire il calcio?. Un passaggio veloce, poche parole, che pesano come una chiara presa di posizione politica: Il comportamento di Forza Italia nel momento di decidere sui diritti televisivi -ha spiegato Garrone- credo si rivelerà un autogol. Siamo in un periodo delicato, vicino alle elezioni. Di fronte a problemi complessi di politica ed economica, credo che gli italiani comprendano due cose: l'inflazione è più elevata di quello che dice l'Istat ed è chiaro che la situazione del calcio è insostenibile perchè c'è chi ha controbuito a renderla iniqua. Garrone poi chiama a raccolta i presidenti delle altre squadre e li incita allo sciopero: ??Quando giochiamo con Milan, Inter e Juve ??dice?? non presentiamoci. Oppure mandiamo in campo gli allievi?. Rilanciando chiaramente contro Berlusconi: Chi ha portato a questa situazione e condurrà presto il calcio alla morte, si assumerà le proprie responsabilità di fronte agli italiani. Per Forza Italia parla il sottosegratrio Gagliardi: ??Spiace che Garrone da tempo segua una linea politica preordinata per delegittimare ciò che fa il governo. Se vuole far politica, scenda in campo come ha fatto Berlusconi.