La botta è stata forte, tanto forte da far piangere un ministro. Le immagini di Elsa Fornero ministro del Lavoro in lacrime sono la sintesi mediatica della manovra del governo Monti. Non si salva quasi nessuno a parte i soliti super evasori che riescono a nascondere immensi patrimoni immobiliari e mobiliari, e gli evasori di tutti i giorni, forse il popolo più consistente dei furbetti, quelli che non ci rilasciano la fattura del lavoro fatto in casa, non rilasciano lo scontrino o, ancora più vergognoso, ci propongono uno scontrino ridotto. Contro questo popolo il rigoroso professor Monti, presidente a termine, bastonatore di qualità, non ha fatto proprio niente. La tracciabilità a quota mille euro è poca cosa finché non verrà inserita una norma che consenta agli italiani di portare a deduzione tutto quello che si può dimostrare con fatture e scontrini fiscali.
Per genovesi e liguri, storici proprietari di case, prime, seconde e anche terze, accumulatori di beni in mattoni un tempo segno di solidità e cautela, la manovra di Monti è una mannaia impressionante. Imu, estimi, rendite catastali che presto riusciremo a calcolare ci dimostreranno la portata dei provvedimenti. Infine la nuova stangata sulla sanità affidata alle Regioni. Ormai non c'è scampo a ticket e ritocchi sulle addizionali e per la giunta Burlando la necessità di correggere seriamente il sistema sanitario ligure che brilla ancora per sprechi, fusioni che appaiono ancora confuse e confusionarie e servizi (non medico infermieristici per fortuna) ma soprattutto "ospedaliero-alberghieri" da terzo mondo.
IL COMMENTO
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