LIGURIA - La Liguria ha sete, dai fiori ai frutti così preziosi, come le olive, dalle coltivazioni di basilico al fieno per gli animali, arrivando ai molluschi spezzini che muoiono per il mare troppo caldo: questa siccità sta mettendo a dura prova la regione, sebbene l'allerta sia minore rispetto ad altre regioni. Ma già i primi danni si iniziano a contare da parte di chi è del mestiere. Anche per questo motivo da Regione Liguria ha emanato diverse ‘linee guida’ che i singoli comuni possono decidere di adottare con ordinanze ad hoc per i propri territori. Divieto di irrigazione e annaffiatura di giardini e prati, divieto di lavaggio di cortili e piazzali, divieto di lavaggio di autoveicoli con esclusione degli autolavaggi, divieto di riempimento di piscine private, fontane ornamentali e vasche da giardino: queste sono le misure che potrebbero evitare da qui alle prossime settimane il razionamento dell'acqua potabile, specialmente nella zona di Ponente dove la situazione è critica da tempo, anche a causa dello stato di acquedotti e tubature.
Dai sindaci l'appello al buon senso era già arrivato in diversi territori. Nove i comuni dell'imperiese che da una settimana avevano già emesso delle ordinanze specifiche, Borghetto d'Arroscia, Diano Arentino, Dolcedo, Molini di Triora, Pieve di Teco, Pontedassio, Prelà, Vasia e Vessalico. A loro si erano aggiunti in provincia di Savona Calizzano e oggi anche il primo cittadino savonese Marco Russo ha invitato i concittadini ad un uso consapevole dell'acqua. Nel Levante Lavagna ha fatto lo stesso.
"Non siamo sceriffi, ma bisogna sempre evitare sprechi d'acqua. Specialmente in questa situazione", ha spiegato Pierangelo Olivieri, sindaco di Calizzano e presidente della provincia di Savona, a Primocanale. "Le nostre sono raccomandazioni che è molto semplice seguire, anche perché se il quadro meteo attuale verrà confermato, tra una decina di giorni potremmo iniziare ad avere dei problemi. Andiamo avanti con piccoli accorgimenti, come riempire in tre notti la nostra piscina comunale, per evitare di impattare troppo su questa situazione". E anche il primo cittadino di Dolcedo, tra i borghi più belli in Liguria e in Italia, teme di "dover ricorrere alle autobotti per portare l'acqua ai miei residenti, già adesso in una frazione del nostro territorio stiamo intervenendo così", racconta Marco Ascheri, dopo uno dei suoi sopralluoghi. Questa è anche l'avvio di una stagione turistica sempre più attraente anche per l'entroterra e l'assenza di acqua rischia di essere un pessimo biglietto da visita.
Per capire la portata del problema, basta dare uno sguardo ai dati delle precipitazioni. Mediamente a Genova, da gennaio a giugno compresi, cadono 537,8 mm: quest’anno ne sono caduti 100,6. Situazione analoga negli altri capoluoghi: a Spezia su una media di 722,3 ne sono caduti 233,8. A Savona su una media di 422,3 ne sono caduti 115,6, a Imperia su una media di 327,2 ne sono caduti 90. A Imperia e Genova non piove da circa 40 giorni. Le ultime precipitazioni registrate nei capoluoghi sono state di lieve entità: 4,6 mm a Imperia; 6,2 a Savona; 1,4 mm a Genova; 1,4 mm alla Spezia.
"I fiori non riescono a granare le olive, dopo un bell'inverno adesso stiamo perdendo tutti i frutti di un lavoro fondamentale per il nostro territorio", commenta il sindaco di Pigna, Roberto Trutalli, che punta il dito sull'assenza di investimenti oculati sulla rete idrica che per molti amministratori locali andavano fatti prima. Su questo arriva anche la replica di Gianalberto Mangiante, che oltre ad essere sindaco di Lavagna, è il presidente Rivieracqua. "I fondi ci sono, ci vorrà il tempo di concedere questi appalti, ma con il presidente Giovanni Toti stiamo cercando di accelerare il più possibile la creazione di questi bandi. Questo provvedimento traguarderà la prossima estate".
IL COMMENTO
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