GENOVA - Ha commosso tutta la città di Genova e non solo la storia di Sofia Sacchitelli, affetta da angiosarcoma, un tipo di tumore raro che colpisce 2-3 persone su un milione di abitanti giudicato inoperabile. Eppure la giovane studentessa di medicina che dai libri di università ai ricoveri in ospedale ha voluto approfondire la malattia che la affligge ha deciso di fondare una associazione per sostenere la ricerca e per chi come lei si trovasse ad affrontare una diagnosi di questo tipo. In breve tempo, amici, ma anche tanti genovesi hanno voluto dare il loro sostegno a "Sofia nel cuore", testimoniando la propria vicinanza ad una giovane straordinaria.
Ed è proprio per questa sua straordinarietà, questo suo grande altruismo e questa sua forza e lucidità con cui spiega questa patologia - come fatto anche a Primocanale durante la trasmissione dedicata alle malattie rare di "Tiziana&Cirone" - che l'Università di Genova ha deciso di conferire a Sofia per la prima volta nella storia dell'ateneo la medaglia d'oro. Presenti alla cerimonia nell'Aula Magna dell'Albergo dei Poveri, oltre a tanti studenti di medicina, compagni e amici, il rettore Federico Delfino e il preside di Scienze Mediche e Farmaceutiche Piero Ruggeri. A ritirare il premio presenti la mamma e la sorella Ilaria, mentre Sofia ha voluto collegarsi dall'ospedale per poter raccontare a tutti i presenti la sua storia.
"So che ci vorrà tempo prima di poter attraverso la ricerca trovare in modo di curare casi rari come il mio, anche se quello che mi ha colpito è il fatto che ci sia un lieve aumento di incidenza tra i più giovani", ha spiegato Sofia, illustrando con le sue slide il suo caso. Non si aspettava questo riconoscimento che arriva dopo anni difficili, ma anche anni di studio dato che è al quinto anno di medicina.
Anche da parte dei familiari c'è grande ammirazione per Sofia e una grande forza d'animo, ma anche riconoscenza per tutte le donazioni che sono già arrivate "oltre le aspettative". Per Ilaria l'obbiettivo mantenere questo interesse nel tempo e il riconoscimento della medaglia e della pergamena rappresenta l'impegno di Unige a tenere viva la battaglia di Sofia.
"Tutto è nato dal radioterapista di Aviano che ha seguito Sofia: grazie a lui siamo riusciti ad arrivare all'Italia sarcoma Group che poi è l'associazione principale a cui verrà devoluto tutto il nostro ricavato"
"Si tratta quindi di un'associazione già esistente che è attiva sulla ricerca dei sarcomi: in particolare il tumore di Sofia, l'angiosarcoma, non è assolutamente conosciuto quindi il suo obiettivo è proprio studiare questa tipologia di tumore a livello di ricerca ma anche proprio come qualità di vita che si può dare ai pazienti che vengono affetti da questa malattia", illustra Ilaria a Primocanale.
Il calore degli applausi e la vicinanza di tutti era palpabile anche in questa giornata, in cui Sofia è riuscita anche con il suo sorriso a contagiare gli altri, seppur a distanza, tra i normali inconvenienti "della diretta". Grande ammirazione da parte del preside Piero Ruggeri che ha commentato: "La forza di Sofia è stata proprio quella di convertire un dramma personale in un qualcosa che può diventare un'opportunità e un aiuto per gli altri".
"La nostra attività di ricerca con l'ospedale San Martino di Genova penso che potrebbe presto estendersi proprio anche all'ambito cardiovascolare"
Anche il rettore Federico Delfino è rimasto colpito da questa storia: "Sofia è una studentessa brillante e non possiamo che guardarla con ammirazione ed esprimere il nostro apprezzamento, conferiamo questa importante onorificenza per la prima volta premiando un merito che non è accademico, ma è per la sua attenzione verso gli altri".
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IL COMMENTO
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