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Gli piacciono le sfide. Gli piace tenere aperte più partite e giocare su più fronti. Pietro Piciocchi è fatto così e non a caso piace e molto al sindaco Marco Bucci che negli anni gli ha affidato compiti difficili e assessorati "bollenti" come quello al Bilancio.

Vicesindaco, come è stato sostituire per qualche giorno il primo cittadino quando è stato costretto a stare a riposo dopo l'intervento?
"Guardi ho fatto la solita vita, non è cambiato niente. Poi con lui a parte i primi giorni ci siamo sempre sentiti. Non ha mai mollato, ha una forza straordinaria".
Diciamo la verità, lei non è tanto diverso. Qualcuno dice che sia solito mandare messaggi ai suoi collaboratori in piena notte...
"Può succedere che mi svegli e allora inizi a pensare e ipotizzare certe situazioni".
La sua sveglia suona alle?
"E' fissata alle 6.30 ma come detto a volte mi sveglio prima..".
Ha anche una famiglia piuttosto numerosa: sei figli e due in affido...
"Un impegno sicuramente. Ma devo dire grazie a mia moglie che, non solo porta avanti tutto, ma mi consente di dedicarmi testa e cuore al mio lavoro. Sicuramente dovrei dedicare un po' più tempo alla famiglia e non sempre ci riesco".

Il suo rapporto con la fede?
"Cerco ogni giorno di vivere nella fede il mio impegno nella politica e nella famiglia, traendo stimoli dalla grande sapienza del Vangelo: "se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti".
La fede, condivisa con mia moglie, è stata alla base delle scelte più importanti della mia vita, tanto familiari che professionali, ed è un dono bellissimo che mi mi mette sempre in discussione, mi fa stare con i piedi per terra e mi aiuta a guardare il mondo e gli altri in maniera positiva e gioiosa: nonostante le tempeste e le difficoltà che tutti abbiamo, mi infonde la pace e la serenità del cuore, quella pace che auguro a tutti".
Iniziamo dai lavori al Waterfront, a che punto siamo? 
"Stiamo lavorando per l'inaugurazione del Palasport nel mese di luglio. Devo dire che è uno spettacolo vedere come corre questo cantiere, con un ritmo di cui io credo che la città debba essere veramente orgogliosa perché esprime anche simbolicamente la voglia di una città di correre di rinnovarsi, di posizionarsi tra le più importanti città. Sicuramente dall’autunno sarà pienamente operativo già con attività sia sportive di base che per eventi lo utilizzeremo per il Salone Nautico ".
E il resto del Waterfront?
"In Piazzale Kennedy stiamo completando le strutture e lo scavo per la realizzazione di un nuovo parcheggio. Entro l’anno vogliamo completare piazzale Kennedy, il nostro obiettivo è quello di completare tutto entro la fine del 2025. Certamente da dopo il Salone nautico tutta l’area pubblica sarà perfettamente fruibile e  quindi inizieremo a renderci conto di questo nuovo quartiere che si mette a disposizione della città. Stiamo già lavorando al collegamento con la navetta che sarà gratuita e con una frequenza molto intensa per collegare il Waterfront al Porto Antico, questo è molto importante perché sappiamo che il tema della connessione tra queste due aree
sarà una delle chiavi del successo di tutta l’operazione".
In città ci sono tanti cantieri, quali sono le criticità e che mesi devono attendersi i genovesi?
"Le zone più critiche sono quelle di Certosa  e Rivarolo dove  in  questo  momento  abbiamo i cantieri della  metropolitana,  quelli del  Terzo  Valico,  a breve partiranno i canteri  per  lo  scolmatore Rio Maltempo e poi  abbiamo  anche  tutta  l'opera  di  rigenerazione urbana legata  l'ultimo  miglio ferroviario che  spero  parta  quanto  prima.  Abbiamo  delle  situazioni  di  criticità  a  Sampierdarena.  Però  io  credo  che  si  debba  anche  vedere  il  bicchiere  mezzo  pieno,  non  solo  mezzo  vuoto. Il  fatto  che  ci  sia  concentrazione  di  cantieri  in  quartieri  che  indubbiamente  ne  vengono  da  periodi  storici,  in  cui  si  sono  depauperati,  significa che  l'amministrazione  sta scommettendo su queste zone. Un  piccolo  dato,  ho  visto  i nuovi marciapiedi di Sampierdarena e dico che sono  bellissimi. Stiamo  anche portando  il  bello,  un  alto  livello  estetico  finalmente  in  queste  zone. I cittadini  devono  avere  fiducia  che  sicuramente  nel giro di qualche anno  anno potranno  avere  dei  risultati  per  cui  ne sarà valsa  la  pena  anche  dovere  soffrire  queste  situazioni  temporanee e che  ripeto cercheremo  di  alleviare  il  più  possibile."
Lo Skymetro è un'opera molto discussa e che ha diviso parecchio i residenti delle zone interessate. Anche punto siamo?
"E' un  progetto  molto impegnativo di  cui  siamo  molto  orgogliosi e credo che anche  anche i nostri  concittadini che  oggi  sono critici  quando lo vedranno ne comprenderanno l'utilità. Guardi ne  vengo da  una  missione  in  Cina, dove ci sono  dei  collegamenti  di mobilità  straordinari  di  una  efficienza,  di  una  velocità pazzeschi, ecco noi  dobbiamo  andare  in quella  direzione  per  avere  una città  più bella  e più  sostenibile. Pensiamo  anche  alla  rivalutazione  di  questi  quartieri e cosa  vorrà dire  collegare  in 15 minuti Molassana  con  la  stazione  Brignole.  Stiamo  mettendo  a  terra  la  gara  d'appalto  che,  spero,  posso  essere  bandita  quanto prima  perché il  nostro  obiettivo come ripete  il  sindaco  è  di  iniziare entro la fine di quest'anno". 
E veniamo ad un altro tema molto "caldo": quello dello stadio Ferraris. Com'è la situazione?
"Ci ho messo la faccia perché è un punto importante dell'amministrazione. Abbiamo parlato con le due società, le abbiamo incalzate affinchè presentassero finalmente dei progetti, questi progetti sono arrivati in parte e li stiamo esaminando. Non nascondo che stiamo anche parlando con ulteriori potenziali soggetti ma non nella logica di escludere le squadre ma di, eventualmente, integrare la compagine delle squadre con altri sviluppatori immobiliari perché quello sarà sempre lo stadio di Genoa e Sampdoria. Noi in questo momento aspettiamo un progetto auspicando che ne possano anche arrivare diversi, quello migliore sarà quello che porteremo avanti. Stiamo sollecitando anche il mercato di tutti gli operatori specializzati. Sicuro è che vogliamo che il progetto sia di Genoa Sampdoria, che le due squadre partecipino in maniera paritaria e che non ci siano squilibri da questo punto di vista".
Quali sono le criticità di un progetto come quello della riqualificazione del Ferraris?
"E' uno stadio che ha delle criticità anche da un punto di vista idrogeologico, uno stadio che richiederà dei consolidamenti statici, che ha dei problemi rispetto all’antisismica e che in una zona della città che voi sapete essere molto delicata. Anche per questi motivi serve un pò di tempo per mettere a terra un progetto solido dal punto di vista tecnico. Noi certamente incalziamo perché ripeto fa parte del nostro mandato politico realizzare il nuovo stadio. Se non l’avremo finito di qui a tre anni almeno aver individuato con chiarezza il percorso".
Senta, abbiamo toccato le grandi opere che cambieranno il futuro della città. Chi, diciamo, non vi ama vi accusa di non mettere troppa attenzione alle periferie o alle fasce deboli. Come replica?
"Mi fa piacere ricevere questa domanda perché invece seguiamo con grandissima attenzione delle attività che in alcuni casi sono questioni di civiltà come le casi popolari. Abbiamo lanciato con la Regione l’operazione di Begato che resta una delle operazioni più importanti che abbiamo fatto e che stiamo facendo nel mandato di prima e in quello attuale. Abbiamo moltissimi lavori nei quartieri collinari dove stiamo recuperando molti alloggi per cercare di ampliare la diciamo la nostra offerta di alloggi e così ridurre la domanda legata al fabbisogno abitativo che è una grande emergenza sociale che c’è in questo momento. Così come stiamo finanziando con il bilancio e dei bandi per dare dei contributi alle famiglie che hanno difficoltà a pagare gli affitti o che sono amorose e anche questa è la misura che stiamo cercando di potenziare e ne sono assolutamente orgoglioso".
Lei è anche assessore al Bilancio, ci dice come sta il Comune?
"Bene e le spiego perché. Indubbiamente la tenuta del bilancio è un’impresa molto sfidante perché assistiamo ad una riduzione dei trasferimenti dello Stato ai comuni da un lato e dall’altro siamo ad affrontare sfide sempre più impegnative come quelle dei servizi sociali e della disabilità. Ho un grandissimo staff di collaboratori estremamente qualificato e preparato e fino ad oggi siamo sempre riusciti a trovare tutte le soluzioni per reggere. Le dico una cosa: in Italia su 14 comuni sede di città metropolitana solamente cinque sono in equilibrio economico tutti gli altri sono in disavanzo. Città come Torino, Roma, Napoli, Palermo e Firenze sono tutte città in disavanzo di amministrazione, noi no.  Siamo un comune che ha dei tempi di pagamento delle imprese di 12 giorni...".
La Tari dei genovesi aumenterà?
"Stiamo lavorando per evitare questo nonostante Arera, l'Autorità nazionale per l'energia, abbia aggiornato dopo diversi anni il calcolo delle tariffe. Un po' metteremo dei fondi nostri, 2-3 milioni di euro, e per il resto devo dire che stiamo studiando i numeri per capire come fare. Abbiano scoperto che le utenze domestiche e non domestiche sono aumentate portando entrate superiori e questo potrebbe consentirci di non fare aumenti, ma non è una promessa ma per ora solo un auspicio. Discorso diverso per gli altri comuni della Città Metropolitana".
La cosa di cui va più orgoglioso?
"Tante, ma sicuramente aver creduto fortemente nella riqualificazione di Begato. Non c'erano fondi, c'erano poche speranze di riuscirci e invece abbiamo fatto davvero qualcosa di importante. Molte famiglie all'inizio non volevamo cambiare quartiere, poi li ho viste felici e devo ammettere mi sono anche commosso".
Un sogno?
"Una città a misura di giovani e di bambini. Una città che brulichi di ragazze e ragazzi che studiano, lavorano, passano il tempo libero, fanno famiglia, rigenerano i quartieri. Una città che sappia guardare con fiducia al futuro, senza giocare in difesa, consapevole della grandezza della sua storia e delle sue enormi potenzialità. Una città che si connetta al mondo e che si riposizioni nel panorama internazionale. Una città che superi i complessi di inferiorità".

Una delusione?
"Delusioni particolari invece non ne ricordo. Posso dire che sono deluso da me stesso quando non riesco a fare tutte le cose che vorrei per corrispondere alle tante richieste che ricevo ogni giorno, soprattutto da chi è più in difficoltà. Ecco questo mi fa dispiacere e se sono stato io a deludere qualcuno colgo l'opportunità di questa intervista per chiedere scusa".