Nella prima parte del 2024 la crescita dell'economia della Liguria si è arrestata e l'attività economica è rimasta stazionaria. Ora però le preoccupazioni sono per il futuro, ad oggi incerto. Quando si parla di prospettive future è difficile fare delle stime: da una parte troviamo una politica monetaria più accomodante e l'esecuzione del Pnrr che potrebbe aiutare a far riprendere la crescita vista dal 2021 in poi, dall'altra diversi segnali di rallentamento dell'economia mondiale, le conseguenze delle tensioni geopolitiche e la politica dei dazi del nuovo presidente americano Donald Trump potrebbero creare non pochi problemi alla nostra regione.
Nel 2024 l'attività economica ligure è rimasta stabile
Dopo il progressivo rallentamento registrato l’anno precedente, nel 2024 l’attività economica in Liguria è rimasta pressoché stabile; secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d’Italia, nel primo semestre la crescita del prodotto è stata sostanzialmente nulla. In base al sondaggio condotto dalla Banca d’Italia, nell’industria in senso stretto nei primi tre trimestri dell’anno il numero delle ore lavorate è aumentato marginalmente, mentre il fatturato e le quantità vendute non sono variati in misura apprezzabile; anche gli investimenti attesi per il 2024 dovrebbero attestarsi sugli stessi livelli del 2023. Le previsioni a breve termine degli operatori, su cui incidono elevati margini di incertezza, sono improntate a prudenza.
Il campo dell'edilizia ancora in crescita nonostante lo stop al Superbonus
L’espansione nell’edilizia è proseguita, seppur rallentando anche per effetto del minore ricorso al Superbonus seguito alle modifiche apportate al quadro regolamentare: le ore lavorate segnalate alle Casse edili sono cresciute di quasi il 3 per cento. Il comparto ha continuato a trarre vantaggio dai lavori relativi alle principali opere infrastrutturali, che beneficiano delle ingenti risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il settore immobiliare: continuano a diminuire le compravendite delle case
Nel settore immobiliare le compravendite di abitazioni sono ancora diminuite (di oltre il 4 per cento), sebbene in misura meno intensa, mentre nel segmento non residenziale sono aumentate (del 4 per cento circa).
Turismo, stessi numeri rispetto allo scorso anno
Secondo il sondaggio della Banca d’Italia, nel complesso del terziario l’attività è rimasta sostanzialmente invariata. Tra gennaio e agosto le presenze turistiche sono state prossime a quelle del corrispondente periodo dello scorso anno (0,2 per cento): all’incremento della componente straniera (1,6 per cento) si è associato un calo di quella italiana (-0,8 per cento). I passeggeri in transito nei porti regionali sono saliti marginalmente (0,6 per cento), grazie alle crociere.
Il porto: diminuisce il traffico commerciale ma aumenta il numero di container trasportati
Il traffico commerciale marittimo espresso in tonnellate è rimasto pressoché stazionario (-0,3 per cento), mentre il numero di container trasportati è tornato a crescere (1,7 per cento). Le attese sulla redditività sono favorevoli: circa i quattro quinti delle aziende liguri prevedono di conseguire un utile nel 2024. Sebbene i tassi di interesse applicati alle nuove operazioni di finanziamento con durata superiore all’anno abbiano cominciato a diminuire, la domanda di prestiti da parte delle imprese, che dispongono di riserve di liquidità ancora elevate nel confronto storico, è rimasta nel complesso invariata e la flessione del credito al comparto produttivo è proseguita (-5,7 per cento alla fine di giugno).
L'economia ligure tra inflazione, credito al consumo e risparmio
Relativamente alla qualità degli attivi bancari, i flussi di posizioni deteriorate si sono mantenuti su livelli analoghi a quelli dell’anno precedente e la rischiosità dei prestiti che non presentano anomalie di rimborso non ha fatto segnare particolari variazioni. Con riferimento al mercato del lavoro, il numero degli occupati si è attestato su valori prossimi a quelli del primo semestre 2023 (poco meno di 630.000): la crescita dei dipendenti (2,0 per cento) ha compensato la riduzione degli autonomi (-6,2 per cento), mentre non si sono osservate differenze apprezzabili tra gli andamenti della componente femminile e di quella maschile. Le attivazioni nette di nuove posizioni lavorative sono calate (di quasi il 5 per cento), per tutte le tipologie contrattuali e nei principali comparti. Il numero di persone in cerca di occupazione è diminuito (-9,6 per cento), determinando una discesa del tasso di disoccupazione (al 5,9 per cento); il ricorso alle forme di integrazione salariale si è ulteriormente abbassato. Il calo dell’inflazione ha favorito una moderata ripresa (2,4 per cento in termini reali) del reddito disponibile delle famiglie, che ha contribuito a sostenere i consumi, in leggero aumento (0,8 per cento a valori costanti). Nonostante la riduzione dei tassi applicati alle nuove operazioni, è continuata la flessione dei mutui per l’acquisto di abitazioni (-1,6 per cento); il credito al consumo, invece, è ancora cresciuto (5,6 per cento), soprattutto nella componente finalizzata all’acquisto di automezzi. Nell’ambito del risparmio finanziario, i depositi delle famiglie e delle imprese liguri sono diminuiti complessivamente del 3,5 per cento: il calo, concentrato nella componente rappresentata dai conti correnti, ha continuato a riflettere la preferenza della clientela verso strumenti che offrono una remunerazione più elevata. I titoli di famiglie e imprese a custodia presso il sistema bancario, valutati ai prezzi di mercato, sono aumentati (16 per cento), in particolare i titoli di Stato e le obbligazioni bancarie.
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